Sassuolo, De Zerbi: «L'espulsione non c'era, partita falsata»

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Oggi potevamo fare di più, soprattutto da chi è subentrato

Le parole di Roberto De Zerbi dopo il pareggio in rimonta contro il Bologna.

ESPULSIONE – «La partita è stata condizionata dall’espulsione, che per me non c’era.

Il commento del tecnico neroverde al termine della sfida del Mapei Stadium. Il tecnico del Sassuolo Roberto De Zerbi ha parlato ai microfoni di DAZN dopo il pareggio contro il Bologna. (Calcio News 24)

Su altri giornali

‘L’episodio chiave avviene alla mezz’ora del primo tempo, quando Nasca, al VAR, richiama l’arbitro La Penna per il contatto Hickey-Muldur, giudicato senza fallo in diretta dall’arbitro romano. Il piede alto dello scozzese richiamano l’arbitro al monitor, come da protocollo solo per i falli considerati da rosso diretto. (Tuttobolognaweb)

Anche Stadio esprime perplessità sull’episodio del rosso a Hickey che ha cambiato lo spartito del match. Rosso eccessivo nella moviola del quotidiano:. ‘Alla mezz’ora esatta cambia la partita: Hickey interviene su Muldur e La Penna non ravvisa nessuna irregolarità in diretta, salvo poi essere richiamato al VAR da Nasca. (Tuttobolognaweb)

Coerente e lucido", scrive il Corriere dello Sport che gli assegna un 7. Solo 5,5 invece da Tuttosport perché il suo Sassuolo "sbatte contro il muro alzato da Mihajlovic". (TUTTO mercato WEB)

La formazione di De Zerbi non riesce però, nonostante l’uomo in più, a superare l’attento Skorupski Alla mezz’ora la partita per la squadra di Mihajlovic si complica perchè Hickey, dopo ricorso al Var, viene espulso per un intervento falloso su Muldur. (StatoQuotidiano.it)

Lì il VAR non può intervenire, non è un’entrata né cattiva né violenta». Il VAR deve intervenire su cose determinanti, non su episodi del genere» (Zerocinquantuno.it)

Entrambi gli allenatori (arrabbiato Mihajlovic e cavalleresco De Zerbi) hanno dichiarato che l'inesistente espulsione di Hickey ha falsato la partita. Altrimenti diventa un altro sport: la pallavolo o il tennis, magari, dove l'avversario non va sfiorato. (La Repubblica)