Anche un garessino fra i “furbetti” del reddito di cittadinanza

La Stampa INTERNO

Fra questi, un cittadino di Garessio, 65 anni, che riceveva il beneficio pur avendo precedenti penali e misure cautelari personali da meno di dieci anni rispetto alla data di presentazione della domanda per il sussidio pubblico.

La Guardia di Finanza della Compagnia di Savona, in collaborazione con l’Inps, ha scoperto una serie di «furbetti» del reddito di cittadinanza, accusati di averlo percepito in modo illecito e indebito. (La Stampa)

Su altri giornali

Grazie alle approfondite attività ispettive della Guardia di Finanza di Ravenna, in collaborazione con l’inps, si è messo fine a tali gravi attività illecite ai danni dello Stato che si verificavano nella nostra provincia” L’ente previdenziale ha quindi provveduto con tempestività a interrompere ogni ulteriore elargizione del contributo non spettante, evitando così che il danno per le casse dello Stato continuasse ad aggravarsi. (ravennanotizie.it)

Così il leader in pectore del M5s Giuseppe Conte su Facebook. Alcuni leader di partito hanno deciso di prendere di mira gli aiuti alle fasce più deboli e più esposte della popolazione”. (LaPresse)

L’indebita percezione del contributo è stata quantificata in quasi 12 mila euro erogata in 24 mensilità tra maggio 2019 e maggio 2021 L’altro percettore aveva invece finora ricevuto oltre 12 mila euro in 25 mensilità. (IVG.it)

Sono state individuate 6 persone che sostenevano di possedere una situazione patrimoniale familiare di sostanziale indigenza, pur essendo in realtà titolari di conti gioco online utilizzati assiduamente per giocare e scommettere. (La Repubblica)

L’altro percettore aveva invece finora ricevuto oltre 12 mila euro in 25 mensilità. Nel complesso, sarebbero arrivati a riscuotere circa 600 mila euro di vincite, utilizzando fonti di reddito per il gioco evidentemente occultate al fisco. (La Stampa)

Entro quanto utilizzare la mensilità del reddito di cittadinanza. Il beneficio deve essere fruito entro il mese successivo a quello di erogazione. Il nucleo familiare ha quindi diritto al beneficio massimo solo nel caso in cui non percepisca trattamenti assistenziali e altri redditi rilevati nell’Isee. (LA NAZIONE)