Dalla Calabria alla Valle d’Aosta, l’indice Rt regione per regione (che deciderà gli spostamenti dal 3 giugno)

Il Riformista SALUTE

Silvio Brusaferro è stato chiaro nel suo punto stampa sull’andamento dell’epidemia tenuto oggi.

Buone notizie arrivano anche dagli ospedali, che fino a poche settimane fa erano stati messi a dura prova soprattutto nelle regioni del Nord.

Ma l’indice “non è una pagella ma uno strumento dinamico che ci aiuta a capire cosa succede e va letto con altri dati”, ha spiegato ancora Brusaferro.

Le terapie intensive possono riprendere le attività programmate, avendo la capienza per eventuali ripartenze dei contagi che devono essere intercettate”, ha sottolineato Brusaferro. (Il Riformista)

Ne parlano anche altri giornali

Si precisa che in questi ultimi dieci giorni l’indice Rt misura tra lo 0.5 e lo 0.6” spiega il capo della protezione civile regionale Pio Poretta. La Valle d’Aosta è inoltre la prima Regione per rapporto persone sottoposte a test e popolazione, con un totale di 10.607 casi testati. (AostaSera)

Egli inoltre sostiene che i dati della prossima settimana saranno decisivi per capire l’Italia come avrà risposto alle riaperture di questa settimana. Specificherebbe inoltre, che il calo si mostra in forma più netta soprattutto in Lombardia, nonché regione più colpita da questa epidemia. (Centro Meteo italiano)

Gli attualmente positivi sono diminuiti di 1.638 unità nelle ultime 24 ore, per un totale di 59.322 (un ottimo dato, visto che non si scendeva sotto i 60mila dal 26 marzo). (Continua a leggere dopo la foto). (Caffeina Magazine)

La Regione Valle d’Aosta reagisce: «Le cose non stanno così». «Si precisa che in questi ultimi dieci giorni l’indice Rt misura tra lo 0.5 e lo 0.6. (gazzettamatin.com)

"Non vorrei che la Valle d'Aosta diventi un caso". In conferenza stampa, Brusaferro ha spiegato che il report mostra un livello "basso" di rischio contagio in tutte le altre Regioni italiane, ad eccezione appunto della Valle d'Aosta. (ilGiornale.it)

La prossima settimana avremo dei dati che ci faranno capire meglio come è andata da quando non c’è più il lockdown”. Questo perché le Regioni si stanno orientando verso l’aumento dei tamponi e verso il contact tracing e questo garantisce la diagnosi di nuovi casi soprattutto asintomatici. (Il Riformista)