Coldiretti, programmare futuro dell’agricoltura

Sardegna Reporter ESTERI

Senza sapere quanti ettari di carciofo coltiviamo; quanti di pomodoro piuttosto che conoscere i dati sul settore lattiero caseario o conoscere la Plv agricola

Coldiretti NU-OG.

Big data e tecnologia per programmare il futuro dell’agricoltura. Un tavolo di concertazione permanente tra i rappresentanti politici delle istituzioni e i rappresentanti agricoli.

E’ la proposta di Coldiretti Nuoro Ogliastra accolta dai consiglieri regionali e dai parlamentari presenti ieri a Nuoro durante l’incontro che si è tenuto nella Camera di Commercio. (Sardegna Reporter)

Su altre fonti

Coldiretti ha presentato al Forum Agroalimentare a Roma la black list dei cibi più pericolosi che portiamo sulle nostre tavole in modo inconsapevole. La black list e le motivazioni. L’analisi promossa dalla Coldiretti, che è stata basata su dati Istat, ha posto l’attenzione sulle quantità dei cibi provenienti dall’estero e che possono rappresentare un rischio per la salute sul lungo termine (DiLei)

“Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi rispettino gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’importanza che l’Ue assicuri il principio di reciprocità nei rapporti commerciali (picenotime)

In Italia è scattato quasi un allarme alimentare al giorno con ben 297 notifiche inviate all’Unione Europea durante il 2020, delle quali solo 56 (19%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 160 provenivano da altri Stati dell’Unione Europea (54%) e 81 da Paesi extracomunitari (27%). (Ravennawebtv.it)

E’ quanto emerge dal dossier Coldiretti su “La black list dei cibi più pericolosi” presentato dalla Coldiretti (www. (Cremonaoggi)

comunicato stampa – fonte: https://www.coldiretti.it/salute-e-sicurezza-alimentare/salute-ecco-la-black-list-dei-cibi-piu-pericolosi Non sorprende dunque che l’87% degli italiani voglia il divieto di ingresso nei mercati nazionali dei prodotti provenienti da paesi privi di regole sociali, di sicurezza e sanitarie analoghe a quelle italiane e della Ue, secondo l’analisi Coldiretti/Censis. (ilMetropolitano.it)

«Un’emergenza quindi che – sottolinea la Coldiretti – non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo ma che, per effetto della globalizzazione degli scambi e della competizione al ribasso sui prezzi, si estende anche a quelli più ricchi Mentre ci si diletta con l’etichetta-semaforo, che penalizza anche diversi dei prodotti tipici del made in Italy – peraltro i più imitati al mondo –, un occhio più distratto si rivolge a ciò che mettiamo nel piatto e, soprattutto, sulla sua provenienza. (Nordest Economia)