Edward Snowden: Pegasus non dovrebbe esistere | Punto Informatico

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dward Snowden ha sottolineato la pericolosità dei tool come Pegasus, suggerendo la necessità di bloccare la vendita a livello internazionale.

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(HelpMeTech)

La notizia riportata su altre testate

Il problema sarebbe che le funzionalità di sicurezza di cui si vanta Apple sono un’arma a doppio taglio. Con il supporto tecnico di Amnesty International, il progetto ha avuto come scopo primario quello di indagare su un elenco di decine di migliaia di numeri di telefoni cellulari, collegati sia a telefoni Apple che Android. (Tech Princess)

Come scritto in precedenza, Pegasus è uno spyware sviluppato dall’azienda israeliana NSO Group con l’obiettivo dichiarato “di fornire ai governi autorizzati la tecnologia necessaria a combattere il terrorismo e la criminalità”. (DR COMMODORE)

Secondo Snowden, tra i maggiori rischi legati alla diffusione dello spyware vi è quello di una sorveglianza sempre più invasiva da parte delle forze di intelligence o di polizia. A lanciare l'allarme è Edward Snowden, l'informatico statunitense che ha rivelato al mondo lo scandalo dei programmi di sorveglianza di massa della National security agency (Nsa). (SassariNotizie.com)

Inoculato in oltre 50.000 smartphone riconducibili a capi di stato, di governo e a giornalisti, il trojan Pegasus sarebbe stato usato come arma politica. Quel che è certo è che il trojan Pegasus può registrare non solo messaggini e conversazioni telefoniche, ma anche attivare il microfono del cellulare quando l’intercettato non lo usa, così da trasformarlo in una cimice. (Policymakermag)

I governi intervengano subito per fermare gli spyware altrimenti nel mondo nessun telefono sarà più sicuro. Secondo Snowden, tra i maggiori rischi legati alla diffusione dello spyware vi è quello di una sorveglianza sempre più invasiva da parte delle forze di intelligence o di polizia. (Reportage online)

Lo spyware riesce anche ad attivare i microfoni e le telecamere incorporate nei cellulari senza che gli utenti ne abbiano consapevolezza. Ritiene, dunque, che non esiste connessione tra la tecnologia di loro produzione e il numero delle persone che si ipotizzano essere vittime di Pegasus (Sicurezza.net)