Medici di famiglia. Le Regioni provano ad elaborare la riforma

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Quotidiano Sanità SALUTE

Medici di famiglia. Le Regioni provano ad elaborare la riforma La decisione di sedersi al tavolo e lavorare ad una riforma condivisa è stata presa oggi dai presidenti riuniti in Conferenza. Ma le posizioni sono distanti e fare una sintesi non sarà facile. 07 MAG di L.F. Un testo della riforma dei medici di famiglia ancora non c’è ma perlomeno le Regioni dopo mesi di tira e molla hanno deciso di elaborare tutte insieme un testo condiviso da recapitare al Ministro della Salute, Orazio Schillaci. (Quotidiano Sanità)

La notizia riportata su altri giornali

Se il passaggio alla dipendenza diventasse realtà, i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta inizierebbero a versare i loro contributi all’INPS, portando l’Enpam a perdere circa il 40% delle entrate contributive. (Il Sole 24 ORE)

L'Ulss 3 ha disegnato la "mappa" delle future AFT, cioé le "Aggregazioni funzionali territoriali" nelle quali in futuro opereranno i medici di famiglia mettendo in rete i singoli ambulatori e ponendosi quindi a "metà strada" tra questi ultimi e le Case della comunità, garantendo l'assistenza su tutte le 24 ore e per 7 giorni su 7 alla popolazione di riferimento, nei casi in cui ci sia anche la presenza della continuità assistenziale. (Il Gazzettino)

I medici di famiglia potranno restare in carica fino a ben 73 anni. In servizio sempre più a lungo, tra telefonate, visite e prescrizioni. (la Repubblica)

Le proposte di Schillaci sono briciole: serve un nuovo percorso di cura per la sanità pubblica

Medicina generale. Appello Uil Fpl alle Regioni: “Superare l’attuale modello convenzionale” (Quotidiano Sanità)

Quasi il 15% del totale - riducendosi a poco più di 37mila e il trend in calo rischia di non fermarsi più. (Il Sole 24 ORE)

Il famoso medico condotto, poi della mutua o di famiglia, o comunque vi piace chiamarlo deve essere la base di partenza, le nuova fondamenta, la sicurezza dell’ascolto e dell’accompagnamento nel percorso di cura, sia esso clinico che chirurgico. (Il Fatto Quotidiano)