«Nostalgia», Favino malinconico straniero nei labirinti della Sanità

Mario Martone riapproda dopo 27 anni in selezione ufficiale a Cannes con il suo nuovo, attesissimo film, «Nostalgia», nelle sale da mercoledì 25 maggio.

Riscopre i luoghi, i codici del quartiere e un passato che lo divora

La trama: Dopo quarant’anni di lontananza Felice (Piefrancesco Favino, nella foto) torna lì dov’è nato, il rione Sanità, nel ventre di Napoli.

(Corriere della Sera)

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Perché per quanto ci urlino che Napoli è fondamentale per lui, e quindi lo capiamo, in realtà non lo sentiamo mai Non ci vuole un occhio da critico per notare e farsi colpire da un timore che, anche questo, lentamente nel film diventa sicurezza in sé fino ad un grande sorriso finale, sicuro di sé, di nuovo a casa. (Wired Italia)

Se non hanno indicato una mail in fase di tesseramento, devono comunicarla in cassa alla prima occasione utile. Felice Lasco torna a Napoli, nel rione Sanità, dopo quarantacinque anni trascorsi fra Medio Oriente e Africa. (Visionario)

Con noi è stato speciale, durante la lavorazione del film e anche qui a Cannes, si è calato a pieno nella realtà del nostro quartiere e ha voluto sapere di noi, delle nostre vite. Giuseppe D’Ambrosio Giuseppe: noi, a Cannes increduli e commossi Ma come è stato per una ragazzo che ama e sogna il cinema recitare diretto da Martone e accanto a Pierfrancesco Favino, straordinario protagonista del film? (Corriere del Mezzogiorno)

Eppure lungo tutto questo film che sì intitola Nostalgia, in cui di nostalgia ce n’è molta e nel quale il rapporto del protagonista con il passato è cruciale, la nostalgia non sarà mai una forma di conoscenza. (BadTaste.it Cinema)

Tutte le degustazioni di vini saranno accompagnate da una selezione di formaggi del Consorzio per la tutela del Formaggio Asiago e prodotti Bassini 1963 A seguire la degustazione delle birre artigianali Ama Crai Est, guidata da Marco Comunian, docente e referente forniture di AIS Veneto. (Sardegna Reporter)

Certo, l’approdo è nel cimitero delle Fontanelle di memoria rosselliniana, ma qui prevale la citazione come in altri casi l’autocitazione da L’amore molesto Ad eccezione dell’incipit in via Foria, di un’inquadratura del Vesuvio e del mare che affiora come memoria ritrovata, Nostalgia si muove in un’autarchica unità di luogo. (Corriere del Mezzogiorno)