Terra dei fuochi in Campania, giovedì la sentenza della Corte europea
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Terra dei fuochi, dopo 10 anni di battaglie legali è l’ora della sentenza: giovedì mattina la pronuncia della Corte europea per i diritti dell'uomo. «Le autorità Italiane non potevano non sapere e ci aspettiamo una sentenza di condanna per lo Stato italiano, riteniamo infatti di aver provato che sul caso “Terra dei fuochi” ci siano state reiterate violazioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo», dice l’avvocato Valentina Centonze che ha istruito e perseguito il caso classificato come «Cannavacciuolo e altri». (Corriere della Sera)
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Però questa soddisfazione fa a pugni con la tragica realtà. Avrei preferito avere torto perché significa che mio nipote Severino, mia cognata Giuseppina e le tante persone che sono morte per l’inquinamento della Terra dei fuochi adesso sarebbero ancora qui. (Famiglia Cristiana)
Per anni, chi doveva intervenire ha finto di non vedere, ha minimizzato, ha promesso e poi si è girato dall’altra parte, mentre la gente si ammalava e moriva. ROMA (ITALPRESS) – La sentenza della Corte Europea è un atto d’accusa inequivocabile: lo Stato italiano ha abbandonato i suoi cittadini, permettendo che la Terra dei Fuochi diventasse una camera a gas a cielo aperto. (Quotidiano del Sud)
Lo rende noto la prefettura. Sabato 1 febbraio, alle 10, nel Palazzo di Governo, il prefetto di Napoli Michele di Bari presiederà una riunione di approfondimento sulla tematica della Terra dei Fuochi. (ilmattino.it)
La Corte Ue per i diritti dell'uomo ha condannato l'Italia a trovare senza indugio una risposta adeguata alla perdurante situazione di inquinamento derivante dalla gestione illegale dei rifiuti in Campania (ReteAmbiente.it)
Terra dei fuochi, spricht Don Patriciello. I negazionisti, ignavi, collusi, corrotti, ci infangavano. (Il Mattino - Edition allemande)
La Corte europea dei diritti umani condanna l’Italia per aver messo a rischio la vita degli abitanti della Terra dei Fuochi, dove oggi vivono 2,9 milioni di persone e dove gli scarichi illeciti di rifiuti pericolosi e le morti non sono un capitolo chiuso. (Il Fatto Quotidiano)