Il Parlamento paralizzato è solo spettatore dello scontro sulle nomine
Vive surrettiziamente nei continui vertici di governo, dove la mitica «agenda 2023» è stata sostituita dal «lodo» sulla prescrizione.
Mentre Palazzo Chigi brucia, il Parlamento nemmeno discute.
Il resto delle sedute è stato dedicato a tre informative ministeriali, tre ratifiche di trattati internazionali e una decina di mozioni.
Dalla ripresa dei lavori dopo le festività natalizie è praticamente fermo, immobilizzato dalla (finta) crisi di governo. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
C’era una volta la polemica sul Parlamento esautorato, ridotto a maggiordomo delle iniziative del governo, un tema che ha fatto discutere i politologi fin dall’epoca del decisionismo craxiano. Openpolis registra che a gennaio il cento per cento dei provvedimenti approvati riguarda ratifiche di trattati internazionali, cioè norme che devono essere solo vidimate, generalmente all’unanimità. (La Stampa)