AIFA * PUBBLICAZIONE: « USO DEI FARMACI, PRESENTATO IL PRIMO ATLANTE DELLE DISUGUAGLIANZE SOCIALI »

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Si tratta di un fenomeno evidente per quasi tutte le condizioni analizzate, in modo particolare per i farmaci antipertensivi, ipolipemizzanti e, nelle donne, per gli antiosteoporotici.

Questa rete è adesso a disposizione per ulteriori analisi che possono informare le politiche nazionali o locali riguardo alla riduzione o alla mitigazione delle disuguaglianze»

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha presentato il primo “Atlante delle disuguaglianze sociali nell’uso dei farmaci per la cura delle principali malattie croniche”. (agenzia giornalistica opinione)

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Gli italiani usano sempre di più i farmaci e lo fanno in base a vari fattori, geografici e socioeconomici. Il rapporto, realizzato per Aifa dall'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali (Osmed), è anche l'occasione, per Nicola Magrini, per lanciare un monito alla politica (Leggo.it)

"Anche per questo indicatore", ancora una volta "per le donne si osserva una minore persistenza al trattamento rispetto agli uomini", evidenziano gli autori del rapporto. I numeri descrivono bene il gap uomo-donna: per esempio, per gli antipertensivi l'aderenza scende dal 57,8%, che è il dato registrato negli uomini, al 48,5% delle donne. (Today.it)

Detto altrimenti: «L’accesso uguale per tutti ai farmaci essenziali compensa eventuali disparità di reddito e di provenienza geografica» chiarisce Trotta. La situazione. È la fotografia scattata dal primo “Atlante delle diseguaglianze sociali nell’uso dei farmaci per la cura delle principali malattie croniche” realizzato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). (Corriere della Sera)

«Anche per questo indicatore», ancora una volta «per le donne si osserva una minore persistenza al trattamento rispetto agli uomini», evidenziano gli autori del rapporto. Inoltre, a differenza di quanto si verifica per il tasso di consumo, rimuovendo l'effetto della deprivazione i livelli di aderenza e persistenza non si modificano» (Il Gazzettino)

Infine, per quasi tutti i tipi di farmaci, “le donne sono meno aderenti rispetto agli uomini”. Per approfondire si può anche accedere al video della presentazione dell’Atlane, sul canale You Tube dell’agenzia, a questo link: youtu. (RIFday)

«Dall’analisi emerge che il consumo dei farmaci è più elevato tra i soggetti residenti nelle aree più svantaggiate, probabilmente a causa del peggior stato di salute, che potrebbe essere associato a uno stile di vita non corretto. (http://farmaciavirtuale.it/)