Messe in latino, la stretta del Papa: «Usate per dividere, ad autorizzarle dovrà essere un vescovo»

Corriere della Sera ESTERI

Da tempo il mondo più tradizionalista era in agitazione, l’intevento era atteso e nelle ultime settimane si era alzato un fuoco di sbarramento

La stretta di Papa Francesco sulle Messe in latino, liberalizzate da Benedetto XVI nel 2007 con il Motu proprio «Summorum Pontificum», arriva con un altro Motu proprio, «Traditionis Custodes», accompagnato da una lettera ai vescovi di tutto il mondo che ne spiega le ragioni. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Papa Francesco, dopo aver consultato i vescovi del mondo, ha deciso di modificare le norme che regolano l’uso del messale del 1962, liberalizzato come “Rito Romano extra-ordinario” quattordici anni fa dal predecessore Benedetto XVI (Farodiroma)

“Ma non di meno – aggiunge – mi rattrista un uso strumentale del Missale Romanum del 1962, sempre di più caratterizzato da un rifiuto crescente non solo della riforma liturgica, ma del Concilio Vaticano II, con l’affermazione infondata e insostenibile che abbia tradito la Tradizione e la ‘vera Chiesa’”. (Servizio Informazione Religiosa)

Le messe con il rito antico, ad ogni modo, come stabilito dal Papa non si terranno più nelle chiese parrocchiali. Con un nuovo Motu proprio pubblicato oggi e intitolato Traditionis custodes, sull’uso della liturgia romana anteriore al 1970, il Pontefice vuole mettere fine ai troppi “abusi nelle celebrazioni liturgiche” nel tempo, con un uso “strumentale del messale Romano”. (Il Faro online)

Qualche tempo fa era stata protocollata una lettera al Santo Padre e dopo qualche tempo, al comune di Torre Annunziata, è giunta la risposta da parte della Segreteria di Stato del Vaticano. L’Aicovis potrà partecipare a una Udienza Generale del Mercoledì, rivolgendosi direttamente alla Prefettura della Casa Pontificia, specificando la data e il numero dei partecipanti (Lo Strillone)

Le messe in latino e con il sacerdote rivolto verso l'altare in ogni caso non si potranno più celebrare nelle chiese parrocchiali. Cosa aveva fatto papa Benedetto XVI. Benedetto XVI, per venire incontro ai lefebvriani e agli altri tradizionalisti, aveva liberalizzato con il motu proprio Summorum pontificum (2007) il messale preconciliare (ilmessaggero.it)

In campo, anche lontano dagli stadi, negli ospedali per bambini, dove la sofferenza non è legata solo a un gol subito. E il merito è tutto di Rosario Iannucci, il presidente di un sogno avverato (TorreSette)