Perché la serie Adolescence ci riguarda. Fa entrare nel mondo (sconosciuto) dei ragazzi di oggi

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Adolescence, l’acclamata serie Netflix che racconta la storia di un adolescente (Jamie) accusato di aver ucciso una compagna di scuola, così come i recenti fatti di cronaca nera che vedono coinvolti i classici «bravi ragazzi», spinge ognuno di noi (genitori, insegnanti, comunità educante) a chiederci perché i giovani di oggi siano così fragili. Che cosa non capiamo delle nuove generazioni? Che cosa sbagliamo? Risponde al Corriere Pietro Roberto Goisis, psichiatra e psicoanalista. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
di Katia Regina Per quanto riguarda l'attualità geopolitica mi avvalgo della facoltà di aspettare: avvisatemi quando questo incubo sarà finito. Nel frattempo scappo, fuggo ai ripari, mi alieno da un presente che non posso dirigere in alcun modo. (TP24.it)
Deve essere mostrata con urgenza non agli adolescenti, ma agli insegnanti, ai genitori, ai presidi. Ascoltare è una parola bellissima, ma è un cammino lungo e difficile, si ascolta solo se non pensiamo di sapere già tutto, se abbiamo fiducia che l’altra persona, ad di là dell’età, abbia qualcosa da dirci. (Comune-info)

Adolescence è un fenomeno televisivo che continua a far discutere sia per la portata sociologica della sceneggiatura, sia per le interpretazioni del cast guidate dal navigato Stephen Graham e dal brillante e giovanissimo Owen Cooper. (Cosmopolitan)
Nella provincia di Rovigo non mancano episodi che testimoniano quanto la violenza tra i giovani sia una problematica sempre più preoccupante. Le sue puntate, infatti, mettono in evidenza il crescente fenomeno del bullismo tra le nuove generazioni, un tema particolarmente rilevante anche nelle cronache locali. (Polesine24)