Morte del sub del Bayesian: stava tagliando il boma quando è stato colpito da un oggetto di metallo


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Redazione Interno
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La vicenda del Bayesian, il veliero affondato al largo di Porticello lo scorso 19 agosto con a bordo il magnate americano Mike Lynch e altri sei membri dell’equipaggio, si è arricchita di un nuovo, tragico episodio. Robcornelis Maria Huijben Uiben, sommozzatore olandese di 39 anni, è morto durante un’immersione a 49 metri di profondità mentre partecipava alle operazioni di recupero del relitto.
Inizialmente si era parlato di un malore, ma le indagini – ancora in corso – hanno rivelato che l’uomo, specializzato in lavori subacquei e impiegato dalla società Tmc Marine, è stato colpito da un oggetto metallico mentre tentava di tagliare il boma, la struttura orizzontale che regola la vela. L’intervento, preliminare alla rimozione dell’albero maestro di 75 metri, era considerato particolarmente delicato a causa delle condizioni del relitto, che giace su un fondale accidentato.
La dinamica precisa dell’incidente non è ancora chiara, ma fonti vicine alle operazioni escludono che il decesso sia legato a un malfunzionamento delle attrezzature, ipotesi avanzata nelle prime ore dopo il ritrovamento del corpo. L’intervento della Capitaneria di Porto e dei carabinieri subacquei ha permesso di recuperare la salma, mentre la Procura di Palermo ha avviato un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.
Quella di Huijben Uiben è l’ottava vittima legata al Bayesian, dopo le sette morti causate dal naufragio. Il veliero, simbolo di lusso e tecnologia, era diventato un cimitero sommerso, e le operazioni di recupero – complicate dalle profondità e dalle correnti – si sono rivelate più rischiose del previsto. La Tmc Marine, incaricata dei lavori, aveva già segnalato le difficoltà tecniche legate alla posizione del relitto, ma nessuno immaginava che il mare potesse reclamare un’altra vita.