Anche l'Assessore Marco Scajola sta con Sanremo: "Il Festival non si tocca" e su Forza Italia "Nessun problema nella Giunta Mager"

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“Il Festival è di Sanremo e qui deve rimanere. E non sarebbero tollerati eventuali surrogati, perché il marchio non si può portare in giro per l'Italia”. L'assessore regionale Marco Scajola, ospite della nuova puntata de “L'intervista”, è 'tranchant' sulla vicenda che sta incrinando i rapporti tra il Comune e la Rai, dopo che l'amministrazione Mager ha deliberato gli indirizzi per la manifestazione d'interesse (il cui avviso sarà pubblicato a giorni) dai quali deriva la storica apertura a tutti i broadcaster potenzialmente interessati e (soprattutto) con i requisiti richiesti. (SanremoNews.it)

Ne parlano anche altre fonti

Da tempo ormai gira la voce che l’edizione 2026 del Festival di Sanremo potrebbe cambiare location. In merito a questo, però, è stato già presentato un ricorso che verrà discusso il 22 maggio. (inItalia)

Dopo l'ipotesi di uno spostamento del Festival della Canzone Italiana, sui social si è scatenata un’ondata di reazioni: tra chi difende la tradizione di Sanremo e chi sogna un nuovo inizio, il dibattito infiamma il web (SanremoNews.it)

Sta diventando un vero e proprio tormentone sullo stile di ‘Perché Sanremo è Sanremo’ o il più nuovo ‘Tutta l’Italia’ di Gabry Ponte. Ma ce lo porteremo avanti almeno fino a maggio, quando si esprimerà il Consiglio di Stato sulla sentenza del Tar che, di fatto, obbliga il comune della città dei fiori a fare un bando di gara per l’affidamento del Festival. (SanremoNews.it)

E’ questo il senso del botta e risposta a distanza avvenuto ieri tra il sindaco del capoluogo piemontese Stefano Lo Russo e quello della città dei fiori Alessandro Mager. Se Torino “ci prova”, Sanremo non sta a guardare. (La Stampa)

In fondo organizzare un festival musicale non sembra così complicato... Perfetta l’organizzazione, azzeccati i conduttori, interessante l’offerta musicale fuori dal palazzetto, con il palco live al Valentino: Torino viveva in musica e accoglieva questo variegato popolo di turisti un po’ diversi dal solito. (Torino Cronaca)

Che Torino avrebbe le carte per ospitare il festival mi sembra scontato: non solo perché da decenni si svolge in una piccola città della Riviera ligure che ha naturalmente meno strutture e abitudine ad accogliere grandi eventi, ma anche per l’esperienza specifica di Torino nella musica, nella cultura e nella produzione televisiva. (La Repubblica)