Trump: non ho garanzie che la pace a Gaza reggerà

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Trump: non ho garanzie che la pace a Gaza reggerà Washington, 4 feb. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di non essere sicuro che il cessate il fuoco a Gaza reggerà, alla vigilia dell'incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. "Non ho garanzie che la pace regga", ha detto Trump ai giornalisti nello Studio Ovale, durante la firma di un ordine esecutivo che darà il via alla creazione di un fondo sovrano statunitense. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altre testate
L'attuazione dell'accordo, siglato a Doha, e' garantita dai tre Paesi mediatori: Qatar, Egitto e Stati Uniti. Il 19 gennaio e' entrato in vigore l'accordo di tregua tra Israele e il gruppo militante Hamas. (il Giornale)
Una delegazione di Hamas, guidata dal vice capo dell'ufficio politico dell'organizzazione, Mousa Abu Marzouk, vuole chiedere l'assistenza della Russia per alleviare la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza (la Repubblica)
Il Primo Ministro Benyamin Netanyahu volerà questa mattina negli Usa per un incontro con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo rende noto l'ufficio del primo ministro, sottolineando che «il premier è il primo leader straniero che il presidente americano Trump incontrerà dopo il suo giuramento. (Corriere della Sera)

Come interpretare la tregua raggiunta a Gaza alla luce dell’avvicendamento alla Casa Bianca? (IARI - Istituto Analisi Relazioni Internazionali)
Quando Daniella Gilboa, soldatessa israeliana ostaggio di Hamas, è stata rilasciata, lo scorso 25 gennaio, si è mostrata sorridente e con i capelli raccolti in una treccia esteticamente quasi perfetta. (L'HuffPost)
Gaza, l’affondo di Ben-Gvir sull’accordo con Hamas: “Fallimento totale” e chiama i palestinesi “mostri umani” ROMA – Mentre in Israele si festeggia il rilascio di otto ostaggi – tre israeliani e cinque lavoratori thailandesi, sequestrati nell’assalto del 7 ottobre 2023 – l’ex ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir sul suo canale Telegram ne approfitta per attaccare il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu, e per chiamare i palestinesi “mostri umani”, senza fare distinzione tra civili e combattenti: “Siamo felici ed emozionati per il ritorno dei nostri amati Agam, Arbel e Gadi, ma le immagini orribili da Gaza lo rendono chiaro: questa non è una vittoria completa, è un fallimento completo, in un accordo sconsiderato come nessun altro”. (Dire)