Milano, detenuto in permesso lavoro accoltella collega in albergo: scomparsa anche una dipendente

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Un uomo in regime di semilibertà, attualmente detenuto nel carcere di Bollate, ha aggredito con un coltello un collega all’esterno dell’hotel Berna, in via Napo Torriani, a due passi dalla stazione Centrale di Milano. La vittima, un barman 51enne di origini egiziane ma cittadino italiano, è stata colpita al collo e al torace, riportando ferite gravissime che lo hanno costretto al ricovero in codice rosso al Niguarda. L’aggressore, identificato come Emanuele De Maria, 35enne napoletano già condannato per omicidio, è fuggito subito dopo l’aggressione, violando gli obblighi del permesso di lavoro diurno che gli consentiva di svolgere attività come addetto all’accoglienza nella stessa struttura.
Le indagini, coordinate dalla Polizia di Stato, stanno cercando di ricostruire le dinamiche dello scontro, avvenuto nelle prime ore del mattino, e di tracciare il percorso del fuggiasco, la cui fuga potrebbe essere stata agevolata dalla vicinanza della stazione, con i suoi snodi ferroviari e metropolitani. Non è escluso che De Maria, la cui condanna precedente riguardava un femminicidio, abbia tentato di sfruttare la confusione generata dall’aggressione per allontanarsi rapidamente dalla zona.
Parallelamente, i investigatori stanno verificando un altro elemento inquietante: la scomparsa di una dipendente dell’hotel, Arachchilage Dona Chamila Wijesuriyauna, 51enne di origini cingalesi con cittadinanza italiana, che non avrebbe fatto ritorno a casa dal turno di lavoro del pomeriggio precedente. Sebbene non vi siano al momento elementi che colleghino direttamente i due episodi, la coincidenza temporale e geografica ha spinto gli inquirenti a valutare ogni possibile connessione.
Il caso riaccende il dibattito sui permessi lavorativi concessi a detenuti condannati per reati violenti, soprattutto alla luce del profilo dell’aggressore, la cui storia criminale era già segnata da un precedente di sangue. Le autorità penitenziarie, interpellate per chiarire i criteri di concessione del beneficio, hanno confermato che De Maria aveva rispettato finora i vincoli imposti, senza segnalazioni critiche. Resta ora da capire cosa abbia scatenato l’aggressione e se vi fossero tensioni preesistenti tra i due colleghi.