Omicidio Cerciello, la condanna di Elder e Hjorth: “Nessun pentimento, volevano uccidere”

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Sono 346 le pagine di motivazione depositate dai giudici, nelle quali si spiega che i due statunitensi agirono "secondo un programma preordinato" in cui l'omicidio di Cerciello "costituisce una prevedibile conseguenza".

Da qui, l'accoglimento delle richieste del pubblico ministero e la condanna dei due statunitensi all'ergastolo

Così i giudici della Prima Corte d'Assise di Roma hanno scritto nelle motivazioni alla sentenza di condanna all'ergastolo per i due cittadini statunitensi che il 26 luglio 2019 uccisero il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega con undici coltellate. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altri media

Così i giudici della prima Corte d’Assise descrivono Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth, i due giovani americani condannati all'ergastolo per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. (RomaToday)

Una sentenza che aveva accolto le richieste della procura di Roma con il pm Maria Sabina Calabretta. Ancora: «Nel caso in esame deve escludersi la sussistenza di un atteggiamento difensivo. (Corriere Roma)

I giudici sottolineano inoltre come "l’atteggiamento degli imputati e’ sempre volto a sminuire le loro responsabilita’. Nessun atteggiamento convinto e convincente di rielaborazione critica di quanto commesso, nessun pentimento. (Adnkronos)

La conclusione dei giudici è che gli imputati “al processo hanno continuano a manifestare sostanziale distacco dalle vicende di quella notte e dal loro tragico epilogo Cerciello Rega, le motivazioni dell'ergastolo per gli americani I magistrati hanno definito allarmante la personalità dei due giovani americani imputati per l'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. (Virgilio Notizie)

“La volontà omicidiaria è evidente”, scrivono ancora i giudici, “le lesioni risultano molto gravi ed escludono che i fendenti possano essere stati inferti a scopo di difesa”. Soprattutto nelle motivazioni viene messa in luce la personalità degli imputati, descritta come “allarmante” nonostante la loro giovane età (Il Fatto Quotidiano)