Il raptus dell'esperto di omicidi. In cerca di motivazioni, da Terno d'Isola a Paderno Dugnano (di D. D'Alessandro)

Il raptus dell'esperto di omicidi. In cerca di motivazioni, da Terno d'Isola a Paderno Dugnano (di D. D'Alessandro)
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
L'HuffPost INTERNO

The show must go on. Lo spettacolo deve continuare. Così, dopo gli omicidi, la caccia è aperta agli esperti, a chi dimostra di saperla lunga, a chi è certo si sia trattato, nel caso di Sharon Verzeni a Terno d'Isola, di assassinio passionale, salvo poi scoprire che di passionale non c’era alcunché. E che dire della strage di Paderno Dugnano, del diciassettenne che nella notte tra sabato e domenica ha ucciso il padre, la madre e il fratello dodicenne? Si cerca il movente capace di dare motivazione al gesto, in modo da tranquillizzare le famiglie rimaste senza parola e con una domanda, neanche tanto taciuta: allora potrebbe capitare anche alla mia? Certo, potrebbe, al di là di quanto sostengono gli esperti che, senza aver fatto neppure un’ora seduti davanti al colpevole, si scagliano contro i social, ormai responsabili di tutto, contro le stesse famiglie che, udite udite, non parlerebbero più con i loro figli, non chiederebbero più ai propri figli: sei felice? Salvo scoprire che nel nostro paese decine di milioni di persone, nel corso della loro infanzia, hanno parlato sì e no quattro o cinque volte con i propri genitori senza mai ricevere quella fatidica domanda. (L'HuffPost)

Su altre fonti

Sennonché, questo nulla da cui nasce il male, cioè l’assenza di motivazioni che magari potrebbero indurre a combatterlo, ha diversi volti. Si tratta di due recenti fatti di cronaca, alle cui radici l’intreccio inestricabile di violenza e odio sembra del tutto privo di spiegazioni o ragioni più o meno comprensibili e comunicabili. (ilmattino.it)

Avrebbe potuto pronunciarle un personaggio di Albert Camus o di André Gide, che sulla crudeltà dell’atto gratuito hanno scritto opere decisive, oggi più che mai illuminanti. «Non so spiegare perché, l’ho vista e l’ho uccisa, sono state le parole quasi identiche di Moussa Sangare, reo confesso dell’assassinio della ragazza uscita di casa per una passeggiata. (ilmattino.it)

Quali considerazioni si possono fare sul triplice omicidio? "Quando l’ho saputo sono rimasto attonito, sbigottito. Milano – Il ricordo di Ciro Cascone, ex procuratore per i minorenni di Milano, magistrato con alle spalle vent’anni di esperienza nella giustizia minorile, torna a un caso seguito in passato, quando un ragazzo tentò di uccidere i genitori, per fortuna senza riuscirci. (IL GIORNO)

Senza un movente. I misteri del male e gli abissi umani

Questo articolo è pubblicato sul numero 37 di Vanity Fair in edicola fino al 10 settembre 2024. (Vanity Fair Italia)

Due macelli, entrambi in Lombardia, uno su una barista, l’altro su una famiglia, identica la spiegazione: “Non so perché l’ho fatto”. Non sai perché hai scannato una povera crista che voleva solo passeggiare in santa pace sotto il cielo stellato? Non sai perché hai trucidato la tua famiglia, sangue del tuo sangue? Non lo sanno o non lo vogliono dire? Togliamo, per favore, una buona volta di mezzo le illuminazioni pomeridiane degli psichiatri e degli opinionisti col libro da pubblicizzare, andiamo al sodo: due balordi ammazzano per noia e nella strampalata convinzione di arrivare a una notorietà, di diventare famosi. (Nicola Porro)

“Un abisso che invoca l’abisso” dice una pagina della Bibbia, che indica la natura umana e il rischio della vita. L’essere umano è un abisso. (QUOTIDIANO NAZIONALE)