Cinesi uccisi a Roma, la pista della vendetta. Dayong Zhang esattore e paciere fra i clan da tre anni rifugiato nella Capitale

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Una guerra fra clan. Una faida all’ombra della mafia cinese, con killer che agiscono indisturbati fra Pigneto e Prenestina per eseguire ordini impartiti dai boss. Una ricostruzione che potrebbe ora trovare credito proprio nel fatto che la Direzione distrettuale antimafia della Capitale coordina le indagini sul duplice omicidio, avvenuto l’altra notte sotto la Tangenziale est, di Dayong Zhang, uno dei luogotenenti a Prato di Naizhong Zhang, sotto processo a Firenze per 416 bis, e della compagna Xiaoqing Gong (Corriere Roma)
Se ne è parlato anche su altre testate
Sulla vicenda indagano i carabinieri. Sono almeno sei i colpi d'arma da fuoco esplosi nella tarda serata di ieri a Roma contro una coppia di cittadini cinesi uccisa in via Prenestina, all'altezza del Pigneto (Tgcom24)
Dalle prime informazioni, i responsabili avrebbero sparato da una moto e poi sono fuggiti. Le due vittime pare siamo cittadini cinesi e abitavano nel palazzo proprio di fronte al luogo dove sono stati uccisi. (RaiNews)
La coppia stava rientrando a casa in una palazzina lungo la via Prenestina poco distante dal quartiere Pigneto nel quadrante est della Capitale. Poi gli spari in sequenza: sei colpi di una calibro 9 che colpiscono alla testa Zhang Dayong e la fidanzata Gong Xiaoqing, stranieri di origini cinesi di 53 e 38 anni. (Il Messaggero)

Almeno una decina secondo chi indaga, alcuni dei quali sparati alla testa delle due vittime, che quando sono state freddate si trovavano davanti al portone del palazzo di via Prenestina 70, a Roma, dove abitavano. (Corriere della Sera)
A chiamare i soccorsi sono stati alcuni vicini, allarmati dal rumore dei colpi di pistola. Così sono stati freddati da un killer che poi si è dato alla fuga Zhang Dayonge e Gong Xiaoqing - una coppia cinese, 52 anni lui, 38 lei - a due passi dalla casa dove vivenao, dopo le 23 del 14 aprile, in via Prenestina a Roma, zona Pigneto (Leggo.it)
Il suo punto di riferimento, almeno secondo le indagini di qualche anno fa era Zhang Naizhong, considerato il super boss della malavita cinese a Prato al vertice dell'organizzazione sgominata con l'inchiesta «China Truck», un gruppo che agiva con metodo mafioso nella nutrita comunità cinese della provincia toscana. (Corriere Roma)