Israele toglie la luce a Gaza alla vigilia dei colloqui e pianifica l’esodo dei dei gazawi

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La Stampa ESTERI

Israele taglia le forniture di elettricità a Gaza a poche ore dagli incontri di Doha dove si tenterà di sbloccare i negoziati per l'eventuale fase 2 del cessate il fuoco. Colloqui difficili a cui prenderà parte anche l'inviato del presidente Usa Donald Trump, Steve Witkoff, nonché una delegazione israeliana di alto livello. Ma le prospettive per un'estensione della tregua o l'avvio della “fase 2” degli accordi - che il governo israeliano non sembra voler concedere, in quanto prevedono il ritiro dalla Striscia - sono assai fosche. (La Stampa)

Su altri media

Israele ha interrotto ieri la fornitura di elettricità a Gaza, attuando così una minaccia già paventata nelle ultime settimane per aumentare la pressione su Hamas, alla vigilia dell'attesa ripresa dei colloqui a Doha sulla seconda fase del cessate il fuoco. (Fanpage.it)

L’Onu chiede che “Israele riattivi l’elettricità a Gaza perché vitale per famiglie e bambini. Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)

Nel 1927 Julien Benda scrisse Il tradimento dei chierici, cioè degli intellettuali, che fu poi ripubblicato e portato a maggiore visibilità nel 1946. (Il Giornale d'Italia)

Il ministero degli Esteri saudita ha espresso “la sua condanna nei termini più forti”, mentre il Qatar ha denunciato “una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario”. (Civonline)

Ma non basta la questione umanitaria a Israele per fare pressione per il rilascio dei suoi ostaggi nelle mani Hamas: domenica il governo ha anche dato ordine di staccare l'elettricità. Il mese del Ramadan è iniziato e a Gaza gli aiuti umanitari sono ancora fermi alle frontiere. (Tiscali Notizie)

“La decisione di Israele di interrompere la fornitura di elettricità all’unico impianto di desalinizzazione operativo nella Striscia di Gaza, una settimana dopo aver bloccato l’ingresso di tutti gli aiuti umanitari e di altre forniture, compresi carburante e cibo, costituisce una violazione del diritto internazionale umanitario ed è un’ulteriore prova del genocidio commesso da Israele contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza occupata”. (Amnesty International)