Napoli corsa scudetto, intervista a Fabio Cannavaro: «La grande bellezza, vincere 1-0»

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Rieccolo. La figurina simbolo del calcio italiano, l’eroe del nostro ultimo Mondiale è tornato nella sua Napoli. Fabio Cannavaro parla dopo l’amara esperienza di Zagabria e si racconta a tutto tondo. Con la solita schiettezza. «I tifosi azzurri mi fermano e mi dicono: “Sai, però il Napoli vince ma non gioca bene. Li guardo e dico: “Ma siete diventati tutti matti? Ma c’è qualcosa di più bello ed entusiasmante che essere primi e vincere? Pure se per 1-0?». (Il Mattino)
La notizia riportata su altre testate
C’è uno scudetto in palio, l’eco carezzevole della Champions e la salvezza: tutto nel salotto buono dei ricordi di Fabio, che è Storia. D a “La Loggetta” al Maradona si andrebbe a piedi e in quel percorso breve ci sono le origini d’un uomo che ha conquistato il mondo, sorvolandolo poi con una mongolfiera, un Pallone d’oro. (La Gazzetta dello Sport)
Due uomini-simbolo per il finale di stagione? «Il Napoli s’è portato appresso un bell’impianto dello scudetto di due anni fa: Di Lorenzo, Lobotka, Anguissa, Olivera, Politano, Meret, Rrahmani non ce li hanno gli altri. (FC Inter 1908)
Fabio Cannavaro ha rilasciato un'intervista all'edizione odierna de Il Mattino, ecco qualche passaggio interessante: (CalcioNapoli24)

"Avesse vinto il Barcellona, aggiudicandosi anche la Champions, sarebbe diventato di Lamine Yamal. Che ne conquisterà, banale dirlo. E intanto il Barça per 20 anni avrà un talento strepitoso. Ma a Monaco ci va l’Inter". (FC Inter News)
E comunque vincere e andare è una scelta. Però la certezza che rimanga non ce l’ho. (Tutto Juve)
Un Pallone d’oro è per sempre, anche se da “grande” Fabio Cannavaro s’è lasciato alle spalle il suo glorioso passato da calciatore e si sta umilmente rimboccando le maniche, convinto com’è di poter raggiungere traguardi eccellenti pure nella sua nuova carriera in panchina. (la Repubblica)