"Green Diesel" e "Diesel +", Eni multata per pubblicità ingannevole

Qualenergia.it ECONOMIA

Sostiene, inoltre, che non esiste alcuna giustificazione o calcolo che giustifichi la riduzione del 5% delle emissioni di gas serra.

Infine si induceva a pensare che caratteristiche migliorative del prodotto – da cui erroneamente si lasciava intendere che questo fosse orientato alla protezione dell’ambiente – fossero da attribuire in maniera significativa alla sua componente definita da Eni “Green Diesel”, aspetto anch’esso che non è risultato veritiero. (Qualenergia.it)

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Inoltre rispetto alle emissioni gassose i parametri erano ben altri rispetto a quelli divulgati. L’altro caso Eni. Un altro caso “fresco” di pubblicità ingannevole e giustamente sanzionata è per l’Eni (MIL:ENI). (Proiezioni di Borsa)

L’ingannevolezza dei messaggi deriva in primo luogo dalla confusione fra il prodotto pubblicizzato Eni Diesel+ e la sua componente biodiesel HVO (Hydrotreated Vegetable Oil). Diesel+, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) multa l’ENI per pubblicità ingannevole. (Vaielettrico.it)

Oggi l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione di 5 milioni di euro a Eni per la diffusione di messaggi pubblicitari ingannevoli utilizzati nella campagna promozionale che ha riguardato il carburante Eni Diesel+. (Finanzaonline.com)

Tutti i dettagli sul botta e risposta tra Antitrust ed Eni per la pubblicità del gasolio Diesel+. Pubblicità ingannevole. Stessi risultati, sostiene Eni, si otterrebbero con Eni Diesel+, poiché la natura chimico fisica del gasolio è la stessa. (Startmag Web magazine)

L'ingannevolezza dei messaggi, ha spiegato l'Autorità, derivava, in primo luogo, dalla confusione fra il prodotto pubblicizzato EniDiesel+ e la sua componente biodiesel Hvo (Hydrotreated vegetable oil), chiamata da Eni "Green Diesel", attribuendo al prodotto nel suo complesso vanti ambientali che non sono risultati fondati. (Milano Finanza)

Peraltro, per la produzione della componente HVO, Eni utilizza solo basi rinnovabili certificate come "sostenibili" dai più autorevoli schemi di certificazione riconosciuti a livello europeo. E una componente rinnovabile è definita "sostenibile" dalla normativa solo se garantisce una riduzione delle emissioni climalteranti (CO2) almeno pari al 50% rispetto alla componente fossile". (Rai News)