Bulgaria, ancora da chiarire le cause dell'incidente che ha ucciso 46 persone

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Le autorità bulgare dicono che l'autobus ha sbandato finendo fuori dall'autostrada e sfondando per una cinquantina di metri il guardrail.

Ha solo qualche graffio sul viso ma non è niente, non è in pericolo" spiega un uomo imparentato con diverse persone coinvolte nell'incidente.

L'ultimo bollettino parlava di 7 sopravvissuti, alcuni dei quali miracolosamente illesi: ma molti non sanno neppure se i loro cari siano vivi o morti. (euronews Italiano)

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A metà giornata tuttavia, non essendosi presentato nessun responsabile di 'Besa Trans', tutti sono andati via. Il magistrato inquirente Vilma Ruskoska si è recato a Sofia, mentre il proprietario della 'Besa Trans', la società di viaggi alla quale apparteneva l'automezzo, è andato sul luogo dell'incidente. (La Nuova Sardegna)

C'è anche questa famiglia albanese fra le vittime dell'incidente stradale più grave nella storia della Bulgaria che osserverà un giorno di lutto nazionale, mentre la Macedonia del Nord, paese di provenienza della maggior parte delle vittime ne farà tre. (Leggo.it)

Una tragedia che ha tolto la vita a Luan e Alban Ahmeti, bruciati vivi tra le braccia della madre. Il ritorno a casa da una vacanza si è trasformato in quella che sarebbe stata la più grande tragedia stradale nella storia della Bulgaria (Caffeina Magazine)

EPA EPA EPA EPA EPA EPA EPA EPA EPA EPA EPA Precedente Successivo 1 di 11. Bulgaria, tragedia stradale: 45 morti in bus incendiato . L'incidente è avvenuto sull'autostrada a 40 km a sud di Sofia. (Tuttosport)

Nell’impatto hanno perso la vita almeno 45 persone di cui anche 12 bambini. La famiglia Sinani è ben integrata ad Apecchio dove da anni lavorano e vivono, facendo ritorno in Macedonia solo per trovare i parenti. (Il Resto del Carlino)

La dinamica e le indagini. Il solidarietà del Papa. Anche il Papa è rimasto profondamente addolorato dalla notizia, specialmente dalla morte di 12 bambini, e ha fatto giungere, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, un telegramma di "sentita solidarietà", di preghiera per le vittime e di vicinanza ai superstiti al presidente della Macedonia del Nord, nazione di appartenenza delle vittime. (Vatican News)