Erdoğan fa il furbo: incontra Svezia e Finlandia per l'ingresso nella Nato e alza il prezzo

L'HuffPost ESTERI

È iniziato un vero e proprio braccio di ferro tra Stoccolma e Helsinki da una parte, che chiedono di entrare nell’Alleanza Atlantica, e Ankara dall’altra che vi si oppone invocando una esigenza di sicurezza nazionale

La crisi innescata dalle richieste di adesione di Svezia e Finlandia alla Nato, mentre infuria la guerra di aggressione in Ucraina, è entrata in una nuova fase.

(L'HuffPost)

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È risaputo come nella guerra siriana i movimenti estremisti armati curdi, Pkk e Ypg in testa, abbiano collaborato con le forze ribelli. Le dichiarazioni di Erdogan hanno trovato riscontro in queste ore anche nelle preoccupazioni del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, e del portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price (Il Primato Nazionale)

Ankara contraria all’ingresso dei Paesi scandinavi nella Nato: in giornata previsto colloquio telefonico tra Macron ed Erdogan. Nel frattempo, il presidente francese, Emmanuel Macron, avrà in giornata un colloquio telefonico con il suo omologo turco Erdogan, che minaccia di porre il veto all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

La Turchia continua a opporsi alla candidatura di Svezia e Finlandia nella Nato. Non è stato trovato alcun accordo tra Ankara e i Paesi scandinavi anche dopo 5 ore di colloqui con i delegati di Helsinki e Stoccolma arrivati nella capitale turca. (Corriere del Ticino)

Lo ha detto la primo ministro svedese Magdalena Andersson, in conferenza stampa con Charles Michel (Gazzetta di Parma)

Roma, 25 mag. (LaPresse) – Nel corso dei colloqui con Svezia e Finlandia la Turchia ha ribadito che il processo “non può progredire” se non vengono affrontate “concretamente” le preoccupazioni di Ankara in materia di sicurezza. (LAPRESSE)

Al centro della telefonata tra il capo dell'Eliseo e il presidente turco, durata oltre un'ora, anche il “coordinamento degli sforzi diplomatici” per ottenere un cessate il fuoco in Ucraina e il "ritorno al rispetto del diritto internazionale umanitario” (afp). (la Repubblica)