Fake news sul coronavirus, bastano 12 influencer a inquinare i social

la Repubblica ESTERI

na "sporca dozzina" di "influencer" è responsabile del 65 per cento della disinformazione sui vaccini in lingua inglese condivisa sui social.

Lo dice il dossier pubblicato a marzo dal Center for Countering Digital Hate, drammaticamente tornato attuale nell'America dove la campagna vaccinale ormai stenta - le dosi non mancano, ma si è riusciti a immunizzare totalmente solo il 49 per cento della popolazione - e la variante Delta fa schizzare del 400 per cento i positivi negli Stati più scettici

(la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Il totale di 62 milioni di follower sui social media dell'industria no vax vale circa un miliardo l'anno. Ha affermato sui social media che il coronavirus è un'arma biologica con collegamenti al 5G e che il vaccino potrebbe causare infertilità (Today.it)

Sono fatti di cartone, sì, ma a quanto pare sono destinati a rompersi con movimenti improvvisi. “Anti-sex” beds at the Olympics pic.twitter.com/2jnFm6mKcB — Rhys Mcclenaghan (@McClenaghanRhys) July 18, 2021. (AGI - Agenzia Italia)

“Se non vuoi sentire, lo sentirai” commenta in maniera beffarda un utente, mentre un altro, rivolgendosi sempre al proprietario dell’auto, osserva come lo scatto rappresenti “la realtà che ti schiaffeggia”. (InsideOver)

Il modello incorporava i dati sulle dosi giornaliere di vaccino somministrate negli Stati Uniti. In attesa dei primi farmaci e di vaccini di nuova generazione, guardiamo ai fatti e smettiamola di prestare orecchio ai cialtroni (Startmag Web magazine)