Il Prosek avanza in Ue, Italia pronta alle barricate

La Sicilia INTERNO

Un tentativo croato di proteggere la denominazione Prosek era già fallito nel 2013. "Riserva", "Superiore", "Chateau", "Grand Cru", sono tutti esempi di menzione tradizionale riconosciuti dalle norme dell'Ue.

Mentre il presidente del Consorzio Prosecco Doc, Stefano Zanette, promette che "la faccenda non è affatto conclusa"

La pubblicazione della domanda in Gazzetta Ue coincide infatti con l'inizio di un periodo di due mesi in cui è possibile presentare obiezioni, che la Commissione analizzerà. (La Sicilia)

Su altre fonti

“La Commissione europea non scherzi sul Prosecco. In questo momento è il caso di creare un fronte comune italiano per scongiurare questa sciagurata decisione. (Il Friuli)

"La Commissione europea ha annunciato il via libera al riconoscimento dell'indicazione geografica protetta del vino croato Prosek. Siamo di fronte a un gravissimo colpo a uno dei pilastri del nostro made in Italy nel mondo, il Prosecco". (il mattino di Padova)

E non saremo soli: presenteremo le osservazioni insieme ad altre forze che si stanno unendo a noi, consapevoli della gravità che tale eventuale approvazione da parte della Ue creerebbe 2' di lettura. Grande smacco per il vino made in Italy: la Commissione europea ha detto il primo sì al Prosek croato (Il Sole 24 ORE)

I produttori del Prosecco “made in Italy”, rappresentati dal Consorzio per la tutela del Prosecco Doc, sono pronti a fare battaglia. E' quanto scrive lo stesso Esecutivo Ue rispondendo a una interrogazione urgente dell'eurodeputata della Lega Mara Bizzotto. (Il Piccolo)

E non si tratta di giudicare il vino croato in questione perché è un prodotto totalmente differente. Inoltre, tutto questo accade proprio mentre la Corte di Giustizia europea condanna i nomi illegittimi di altri prodotti» (TrevisoToday)

Tutte le parti interessate disporranno di un termine di due mesi a decorrere dalla data di pubblicazione per presentare un'obiezione motivata. È quanto scrive lo stesso Esecutivo Ue rispondendo a una interrogazione urgente dell'eurodeputata Mara Bizzotto (Lega). (Il Messaggero Veneto)