All’ex sindaco Di Matteo non 82 ma 56 mila euro, lo decide la Corte di Appello

Monrealelive.it INTERNO

Al centro del procedimento una controversia relativa agli emolumenti percepiti da Di Matteo durante il suo mandato da primo cittadino.

Di Matteo, difeso dall’avvocato Messina, contestava al comune che aveva amministrato l’avere applicato in modo illegittimo alcune decurtazioni all’indennità di sindaco, circa 82 mila euro.

Il comune è stato condannato a pagare all’appellato due terzi delle spese di entrambi i gradi del giudizio

– L’ex sindaco di Monreale, Filippo Di Matteo potrà ricevere dal Comune di Monreale solo 56 mila euro rispetto agli 82mila euro pretesi inizialmente. (Monrealelive.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Per i pm, che avevano chiesto la condanna a 7 anni e 4 mesi, l'ex senatore trapanese avrebbe avuto rapporti con le cosche e con esponenti di spicco dell'organizzazione come il superlatitante Matteo Messina Denaro, Vincenzo Virga e Francesco Pace, fin dai primi anni '90, e avrebbe cercato l'appoggio elettorale delle "famiglie". (Notizie - MSN Italia)

Nella lista dei presunti falsi testi anche il pentito Giovanni Ingrasciotta e il prefetto Carlo Mosca deceduto però di recente. L'odierna condanna a sei anni dà quindi ragione all'accusa: «D'Alì con piena coscienza e volontà ha favorito Cosa nostra per più di 20 anni». (La Stampa)

Le richieste dell’accusa. Nel secondo processo d’Appello la procura aveva chiesto 7 anni e 4 mesi per l’imputato. La corte d’Appello di Palermo ha condannato a sei anni di reclusione Antonio D’Ali, ex senatore di Forza Italia ed ex sottosegretario agli Interni. (BlogSicilia.it)

Nelle prime due sentenze dopo quella data, i rapporti tra Cosa nostra e l'allora senatore non erano stati ritenuti provati. (Nuovo Sud)

D’Alì era imputato di concorso esterno in associazione mafiosa nel processo d’appello bis celebrato dopo che la corte di cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza della corte d’appello di Palermo (EcodiSicilia)

I giudici hanno dichiarato prescritti i reati del periodo precedente. La corte d'Appello di Palermo ha condannato a sei anni di carcere l'ex senatore di Forza Italia Antonio D'Alì, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, nel processo d'appello-bis dopo la sentenza della Corte di Cassazione che aveva annullato con rinvio la prima sentenza d'appello del settembre del 2016, in cui l'ex sottosegretario di Forza Italia venne assolto per le contestazioni successive al 1994. (Adnkronos)