Generali, dopo Caltagirone si dimette anche il consigliere Bardin

La Repubblica ECONOMIA

La decisione di Bardin è stata commentata dal presidente della compagnia, Gabriele Galateri di Genola, nel comunicato che dà notizia delle dimissioni dal Cda del rappresentante di Leonardo Del Vecchio: "Esprimo rammarico per la decisione assunta dal dott.

ontinuano i movimenti ai piani alti delle Generali, dove l'asse Caltagirone-Del Vecchio sta organizzando le mosse per sfidare il blocco Mediobanca in vista del rinnovo dei vertici della compagnia nell'assemblea di primavera. (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Equita ieri ha confermato la valutazione hold e target price di 20,7 euro su Generali. Da segnalare che, in tutto, il patto detiene una quota pari al 16,133% del capitale di Generali, rispetto al 17,22% di Mediobanca (Finanzaonline.com)

Anche l’uomo di Leonardo Del Vecchio si dimette dal cda di Generali. Continuano i movimenti in casa Generali. Dopo Francesco Gaetano Caltagirone, anche Romolo Bardin, ad di Delfin, nonché braccio destro di Leonardo Del Vecchio, ha presentato le sue dimissioni dal cda del gruppo assicurativo. (Forbes Italia)

Doppia furbata di Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio per infastidire Mediobanca nella definizione dei nuovi vertici di Assicurazioni Generali. I pattisti sono sempre più vicini a Mediobanca, che detiene il 17,25%, primo azionista del Leone. (Startmag Web magazine)

Riunione calda, iniziata nel primo pomeriggio e ancora in corso, per il consiglio di amministrazione di assicurazione Generali. Il disimpegno dal Cda consente però a Del Vecchio e Caltagirone di rastrellare altre azioni in silenzio (Il Fatto Quotidiano)

Sarà il board, al momento riunito, che dovrà eventualmente decidere se cooptare due nuovi consiglieri e integrare il comitato nomine e in che tempi farlo. Ascolta la versione audio dell'articolo. 2' di lettura. (Il Sole 24 ORE)

Dall’altra parte c’è il socio storico di riferimento, Mediobanca, che ha il 12,8% del capitale e da sempre ha un peso determinante nella scelta dei vertici, anche perché dai dividendi di Generali deriva circa un terzo degli utili della banca d’affari (Corriere della Sera)