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Ci si è alzato il tasso alcolemico appena letta la notizia. In vista delle elezioni in Veneto, già vinte dalla destra - Zaia sì, Zaia no - il Pd, comunque obbligato a correre, sta cercando il candidato a governatore. E il primo nome a cui ha chiesto - e non vogliamo pensare al secondo, Andrea Crisanti - è Antonella Viola, immunologa televisiva più resistente del Covid. E lei ha detto che ci sta pensando. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altre testate
Sottolineando la necessità per uno scienziato di mantenere sempre "la propria libertà intellettuale e di giudizio, indipendentemente da qualsiasi partito e qualsiasi ideologia", Viola, in un video messaggio su Instagram, ha motivato il suo rifiuto alla discesa in campo in politica: "Credo sia necessario per me - ha detto - rinunciare a questa offerta, seppure importante”. (la Repubblica)
A sciogliere il riserbo è stata, proprio poche ore fa, la scienziata con un video messaggio sui suoi social. Sarebbe stato bello restituire quello che ho ricevuto in questa regione, ma alla fine il tema è sempre lo stesso: sarebbe un mestiere diverso. (Gambero Rosso)
Ma siamo pronti». La nostra sarà una campagna elettorale lunga. (Il Gazzettino)

«Questa offerta, seppure importante, davvero non fa per me», spiega in un video sulla sua pagina Facebook Antonella Viola, docente di Patologia generale all'Università di Padova, a cui il centro sinistra ha chiesto la disponibilità per correre nella tornata elettorale per la presidenza del Veneto (Il Gazzettino)
La mia prima reazione è stata quella di dire non sono assolutamente capace di fare una cosa del genere, perché condizionata da questioni culturali. "Mi sono voluta prendere un momento di silenzio, nel fine settimana, per prendere una decisione sulla proposta arrivata dalla colazione del centro sinistra - prosegue Viola sui social - e sono ovviamente onorata per questa proposta. (Il Giornale d'Italia)
E far partire ufficialmente il totonomi per i candidati che potrebbero essere chiamati a confrontarsi. Il condizionale è d’obbligo, visto che gli appuntamenti elettorali saranno condensati tra fine settembre e novembre, e prima di definire le liste, servirà un accordo sui nomi dei governatori da sostenere. (Il Messaggero)