Il pentimento di Madonna: “Ho sbagliato a rifiutare Matrix e Catwoman”

E poi dissi no ad un ruolo in Matrix

Madonna si è pentita e ha dichiarato: “Ho rifiutato Catwoman in “Batman – Il ritorno” e una parte in “Matrix”.

La popstar americana ha confessato di avere due grandi rimpianti: i no ai film “Matrix” e “Catwoman”.

Madonna. La star americana ha rivelato di aver detto no alle due pellicole campioni d’incassi. Madonna, che errore!

Il ruolo di Catwoman era violento, ma ho sbagliato. (LaPresse)

Ne parlano anche altre fonti

News Cinema. Parlando con Jimmy Fallon, Madonna ha confessato di aver rifiutato di recitare in Matrix e di aver declinato altri importanti ruoli della storia del cinema. Ecco le parole esatte di Louise Veronica Ciccone:. (ComingSoon.it)

Si è letteralmente mangiata le mani per non aver accettato il ruolo di Catwoman in Batman – Il Ritorno di Tom Burton, ruolo che poi è stato affidato a Michelle Pfeiffer. Madonna Louise Veronica Ciccone, questo il suo vero nome, ha rilasciato una curiosa intervista davanti a Jimmy Fallon in cui ha fatto qualche curiosa rivelazione. (BlogLive.it)

C’è da scommettere che sarebbe stata Trinity, personaggio poi portato al successo da Carrie-Anne Moss Si tratta di due film: Madonna ha detto no al ruolo di Catwoman in Batman – Il ritorno (1992) e ad una parte in Matrix (1999). (Il Fatto Quotidiano)

Una scelta, quella di aver declinato la proposta della Warner, che ancora oggi le lascia un certo rammarico, sebbene sia ancora convinta che quello di Catwoman sia un “ruolo violento” Tra queste il ruolo che fu di Michelle Pfeiffer e uno nel blockbuster sci-fi delle sorelle Wachowski. (Sky Tg24 )

Il film fu un successo di botteghino incassando un miliardo e 600 milioni in tutto il mondo. Due no che le pesano. (Tiscali.it)

Da Madonna, si sa, ci si può aspettare di tutto. Sfoglia gallery. Madonna ha ammesso a Fallon che forse è questo uno dei suoi pochi rimpianti di una carriera che dura da quasi quattro decenni e che ha fatto della trasformazione il suo marchio di fabbrica. (Vanity Fair Italia)