"Semafori. Linguaggio Universale", Matteo Cervone celebra i 100 anni del semaforo con una mostra dal 18 al 26 maggio 2025 a Milano
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Nel centenario del primo semaforo installato in Italia — avvenuto proprio a Milano, il 1° aprile 1925 — l’artista e fotografo Matteo Cervone, Il Fotografo Dei Semafori, presenta Semafori. Linguaggio Universale, un progetto espositivo che trasforma un oggetto di uso comune in protagonista di riflessioni artistiche, sociali e umane. L’esposizione, ospitata presso l’Ex Fornace sul Naviglio Pavese, con il Patrocinio del Comune di Milano – Municipio 6, raccoglie l’intera produzione di Cervone dedicata ai semafori, da anni soggetto privilegiato della sua ricerca visiva. (Il Giornale d'Italia)
La notizia riportata su altri giornali
Il titolo stesso diventa così un invito alla collaborazione tra diverse forme di intelligenza — naturale, artificiale e collettiva — per ripensare in modo condiviso l’ambiente costruito. Natural. (Artribune)
Per approfondire i temi della 19. Naturale. (Comune di Venezia - Live)
Prende il nome di “Terrae Aquae. L’Italia e l’Intelligenza del Mare” l’esposizione del Padiglione Italia, 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e curato da Guendalina Salimei, alle Tese delle Vergini dell’Arsenale, Venezia. (Magazine)
Il progetto "NUDGE: i Silos di Barletta", curato dagli architetti barlettani Massimiliano Cafagna e Alessandra Rutigliano, è stato selezionato dal team di Guendalina Salimei per essere parte della 19esima Mostra Internazionale di Architettura che si terrà a Venezia, in occasione de la Biennale di Architettura, presso l'Arsenale, dal 10 maggio al 23 novembre 2025. (BarlettaViva)
Lo schema classico è quello di portare una ricerca su un settore o intenzione dell’architettura del proprio Paese, altri invece preferiscono rispondere con un lavoro unico che interpreta uno o più temi che caratterizzano la manifestazione. (Living Corriere)
La volontà di fare di Venezia un simbolo di vulnerabilità, ma anche un luogo chiave per la riflessione su come reagire in maniera proattiva o emergenziale agli sconvolgimenti planetari, quest’anno appare particolarmente evidente. (Il Giornale dell'Arte)