Vaccini fake, Luchetti si dice pentito: «Ho ceduto alle pressioni, è stato un blackout»

AnconaToday INTERNO

Un meccanismo che, secondo la legale, avrebbe completamente stravolto la sua personalità.

Avrebbe somministrato, secondo l'accusa, vaccini a decine di persone in cambio di denaro.

«L'uomo - riferisce la sua legale Marta Balestra - ha deciso di rispondere alle domande nel corso dell'interrogatorio di garanzia.

Come previsto, si è svolto puntuale questa mattina alle 9,30 l'interrrogatorio di garanzia di Emanuele Luchetti, l'infermiere vaccinatore dell'hub Paolinelli, accusato di peculato, corruzione, falso ideologico e istigazione alla corruzione. (AnconaToday)

Se ne è parlato anche su altre testate

Vaccini falsi, l'infermiere infedele si difende: «Ho ceduto alle pressioni: sono solo l'anello di una catena, ma me ne pento». «Mi sono arrivate delle pressioni sui fianchi, cioè vivo male»; «però se un attimo ci parliamo eh, troviamo una soluzione»; «godiamocela insieme». (corriereadriatico.it)

“Persino i suoi colleghi di lavoro”, aggiunge l’avv. Marta Balestra, ha deciso di rispondere alle domande del gip Carlo Masini. (Metropolis)

Luchetti ha risposto, fa sapere il difensore, per "chiarire la propria posizione nella vicenda"; ha riferito di aver "ceduto alle pressioni ricevute da coloro i quali hanno messo in piedi questo meccanismo, sicuramente spinto da perduranti problemi economici; ma ha anche inteso evidenziare come lui, costretto in custodia cautelare sia invece solo un anello della catena e non certo l'organizzatore" (Picchio News)

L'indagine coinvolge 19 persone del Maceratese. 13 Gennaio 2022 - Ore 15:22 - caricamento letture. di Federica Serfilippi. «Sono pentito, mi rendo conto dei miei errori. (Cronache Maceratesi)

In seguito, sempre secondo la difesa, ha “avuto un black-out”. A dimostrare le finte vaccinazioni ci sono i filmati del servizio di videosorveglianza nei box. (Livesicilia.it)

Per ottenere i falsi certificati (al costo di 400 euro ciascuno), ad Ancona arrivavano persone da tutta Italia: indagati anche in Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Lombardia e Veneto. Ai domiciliari quattro persone ritenute intermediari nel rilascio indebito della certificazione, mentre agli altri 45 indagati sono stati imposti gli obblighi di firma e di dimora nei rispettivi comuni di residenza. (ilsipontino.net)