Indagato per sequestro di persona il nonno di Eitan, unico superstite della tragedia del Mottarone

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I fatti contestati risalirebbero a due giorni fa (sabato 11 settembre) quando il bambino è stato prelevato e accompagnato oltreconfine, forse in Svizzera, a Lugano, per partire subito dopo.

Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Mario Venditti, oltre a indagare sull’ex militare che due giorni fa ha portato il piccolo di 6 anni in Israele, si scava anche su presunte complicità di altre persone nel blitz che ha portato al presunto rapimento. (varesenews.it)

La notizia riportata su altre testate

I ragazzi, con il probabile intento di curiosare e mettersi in mostra davanti alle ragazze, non sapevano che l’intera area è stata attrezzata con un complesso ed efficiente sistema anti-intrusione ed è sottoposta a vigilanza costante 24 ore su 24 dagli operatori della Centrale Operativa del Comando Provinciale di Verbania grazie anche alle telecamere ad elevata risoluzione e ai sensori ivi presenti che segnalano anche il più piccolo movimento. (VareseNoi.it)

È questo il capo d'accusa che la Procura di Pavia ipotizza per il nonno dei Eitan, il cittadino israeliano Smhel Peleg, 58 anni, ex militare. Intanto, la zia paterna fa notare che Peleg è stato condannato in Israele per maltrattamenti nei confronti della sua ex moglie, nonna materna di Eitan (iLMeteo.it)

Mottarone, in gita con le fidanzate violano i sigilli della funivia: incastrati dalle telecamere Due fratelli sono stati sorpresi nell’area del Mottarone sequestrata per l’inchiesta sulla tragedia della funivia mentre sollevavano il telo che protegge la carcassa della cabina precipitata. (Fanpage.it)

Mottarone, due ragazzi violano l’area della tragedia delimitata dai sigilli. Condotti in caserma, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria, in concorso, per violazione dei sigilli e tentativo di rimozione di cose sottoposte a sequestro (La Provincia di Biella)

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i due giovani si trovavano in quella zona per una scampagnata con le rispettive compagne. Si tratta, come spiegato dai Carabinieri di Verbania, di due fratelli (20 anni) che vivono ad Arona (in provincia di Novara). (neXt Quotidiano)

La loro attenzione, ad un certo punto della camminata tra gli alberi, è caduta sui sigilli che delimitano la zona in cui ancora oggi sono custoditi i resti della cabina. Verranno spostati in un laboratorio dove proseguirà l’analisi delle componenti (Luino Notizie)