Spid, 5 milioni di dati rubati e altri pericoli in vista: "Attenzione alle telecamere in casa"
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E’ un’epoca dura per la privacy e chi se ne volesse preoccupare. E’ ormai nota la notizia dei 5 milioni di dati rubati a causa della falla di uno dei principali gestori di Spid in Italia. Dati e password sono andati, ma capirne la gravità resta arduo, soprattutto se il pericolo non è ben visibile a chi si tenta di avvertire. La transizione digitale sta producendo sistemi che in modo sempre più avanzato ledono il privato cittadino: è fallace affermare che in compenso, vi sono tecnologie anche per difendersi. (Radio Radio)
Ne parlano anche altre testate
– “Ribadiamo che la sicurezza e il funzionamento dei servizi SPID, firma digitale e PEC, oltre che di tutti gli altri servizi InfoCert, non sono mai state compromessi dall’illecita sottrazione di dati che ha interessato i sistemi di un fornitore esterno, che gestisce una piattaforma di assistenza clienti utilizzata dal nostro Customer Care”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
“In data 27 dicembre … è stata rilevata la pubblicazione non autorizzata di dati personali relativi a clienti censiti nei sistemi di un fornitore terzo” ha comunicato Infocert, confermando la notizia rilanciata in precedenza da alcuni account su X. (WIRED Italia)
Fra questi ci potrebbero essere indirizzi email e numeri di telefono. È stata la stessa azienda di certificazioni InfoCert a denunciare l'attacco in una comunicazione ufficiale. «È stata rilevata la pubblicazione non autorizzata di dati personali relativi a clienti censiti nei sistemi di un fornitore terzo», riferisce la società che è anche fra i fornitori principali del servizio di identità digitale Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) nel nostro Paese. (Corriere della Sera)
Sta facendo discutere il presunto data breach subìto da InfoCert o, come dichiara l’azienda, da un suo fornitore. Su alcune testate si legge che gli hacker avrebbero violato SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale utilizzato in Italia per attestare la propria identità online su un vastissimo numero di servizi e piattaforme. (IlSoftware.it)
La società ammette una violazione ai propri database, ma rassicura: nessuna informazione sensibile è messa a rischio. In vendita sul deep web i dati sensibili al prezzo di 1.500 dollari ascolta articolo (Sky Tg24 )
Tra le informazioni sottratte figurano indirizzi email, numeri di telefono e dati relativi alle comunicazioni con l’assistenza clienti, ora messi in vendita sul dark web. InfoCert, una delle principali aziende italiane fornitrici dello Spid e di servizi di identità digitale, ha subito un attacco hacker che ha portato al furto di oltre 5 milioni di dati personali. (Millionaire il mensile di business più letto)