Il caso del ristorante di Napoli diventa affare internazionale

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InsideOver INTERNO

Un'accusa di antisemitismo, un video girato con lo smartphone, un ristorante nel centro storico di Napoli che finisce in una shitstorm di minacce internazionali e false recensioni negative, e un sit-in davanti al Municipio. Il conflitto israelo-palestinese non poteva che sconfinare, in Italia, nel settore della ristorazione turistica, dando al tutto una cifra quasi post-moderna, straniante. Questa volta, però, di (InsideOver)

La notizia riportata su altri media

Ho espresso senza tentennamenti e da subito la mia solidarietà a Nives Monda della Taverna Santa Chiara a Napoli, accusata di antisemitismo solo perché ha ricordato a dei presunti turisti israeliani che si trovavano nel suo locale quello che di tremendo e orribile sta accadendo in Palestina: genocidio, crimini di guerra, apartheid, massacri, deportazioni, campi di concentramento. (Il Fatto Quotidiano)

Ma il comunicato che viene diramato dal Comune a seguito dell’incontro è acqua che non leva sete. Poi aggiunge: “Penso di non aver partecipato, prima d’ora, ad un incontro in sede istituzionale in cui si affrontava in modo così preciso e circostanziato il tema del #genocidiopalestinese. (la Repubblica)

Ha scatenato la polemica un video andato virale sui social in cui si osserva una lite tra una famiglia di turisti israeliani e la proprietaria della Taverna Santa Chiara, nel centro storico di Napoli. Si sente la cliente dire alla ristoratrice: “Sei un’odiatrice di ebrei! Sostieni il terrorismo! Duemila anni di persecuzione non sono abbastanza per te?”. (Radio Radio)

Napoli: migliaia in piazza per la Taverna Santa Chiara e il popolo palestinese

Sono migliaia i cittadini napoletani che riempiono l'emiciclo di piazza Municipio aprendo di fatto la prima crisi politica del sindaco di centrosinistra Gaetano Manfredi, alcuni cartelli ne chiedono le dimissioni perché un suo assessore, Teresa Armato, in compagnia del presidente onorario della Associazione Italia Israele (giornalista) nella immediatezza dei noti fatti della Taverna Santa Chiara, ha offerto caffé e sfogliatelle ai signori Moses, Geulah e Raul, protagonisti della video lite che ha aperto un linciaggio mediatico con mail bombing da parte di haters e trolls pro Israele non solo nei confronti della titolare del ristorante Nives Monda, che denuncia di non dormire da giorni, ma della città tutta. (Corriere Del Mezzogiorno)

A fine servizio, in attesa del suo pasto, la troviamo intenta a leggere 10 miti su Israele di Ilan Pappé, per l’esattezza il capitolo che titola Il sionismo non è capitalismo. (Rolling Stone Italia)

Il presidio – dal titolo Not in my name – è stato organizzato dal basso, su iniziativa di alcuni abitanti, per esprimere solidarietà alla Taverna Santa Chiara e alla ristoratrice Nives Monda, finita negli ultimi giorni alla gogna mediatica per la sua esposizione pubblica contro l’apartheid e il genocidio del popolo palestinese. (L'INDIPENDENTE)