Regionali, dopo l'uscita di Italia Viva Pirondini esulta: "In Liguria un progetto serio e credibile"

Regionali, dopo l'uscita di Italia Viva Pirondini esulta: In Liguria un progetto serio e credibile
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Liguria. "In Sardegna abbiamo vinto non solo perché Alessandra Todde è bravissima, ma anche perché il progetto costruito era serio e credibile. Non è stato un progetto al quale hanno partecipato tutti, ma è risultato credibile e quindi ha vinto, magari avvicinando una parte di quel 50% di cittadini che non votano più". Lo dichiara il senatore del M5S Luca Pirondini dopo la rumorosa uscita dei candidati di Italia Viva (e relativa lista che li conteneva) dalla coalizione di centrosinistra che sostiene Andrea Orlando (IVG.it)

Ne parlano anche altri giornali

Alla fine, in Liguria non ci saranno renziani nel centrosinistra. Non solo non ci sarà il simbolo di Iv appaiato a quelli di Pd e M5S, ma neppure la lista centrista che era piena di esponenti vicini a Renzi, alcuni sostenitori del sindaco di Genova Marco Bucci, che è anche il candidato delle destre per la Regione. (il manifesto)

Il leader di Italia Viva lo certifica arrivando all’assemblea di partito a Roma, la prima dopo la fine del Terzo Polo. Alla fine è stato il veto ligure del M5s a far abbandonare la contesa a Matteo Renzi: «È rottura, siamo fuori dalla campagna elettorale». (ilmessaggero.it)

Dunque: il cosiddetto campo largo, cioè l’insieme delle forze di opposizione in Regione Liguria, diventa un po’ meno largo. “Lasciamo piena libertà di voto” dice Raffaella Paita, plenipotenziaria del partito voluto e guidato da Matteo Renzi. (Primocanale)

Regionali Liguria, lo scorpione Renzi punto dallo scorpione Paita

"In Liguria - prosegue - il M5S ha fatto una promessa e l'ha mantenuta. Non è stato un progetto al quale hanno partecipato tutti, ma è risultato credibile e quindi ha vinto, magari avvicinando una parte di quel 50% di cittadini che non votano più". (Telenord.it)

Nemmeno il tempo di digerire la frattura sulla Rai, con il Pd di Elly Schlein e i centristi di Azione e Iv che hanno disertato il voto parlamentare per l’elezione del nuovo Cda a differenza di M5S e Avs che invece hanno partecipato dividendosi le cariche con i partiti di governo, che al dibattito interno al campo largo si aggiunge un nuovo capitolo. (Il Dubbio)

Innanzitutto il settimo dei sigilli – intesi come liste elettorali – che, secondo il capo cordata del centro-sinistra light Andrea Orlando, avrebbe assicurato una copertura preziosa all’operazione presunta vincente; in quanto modello “zattera della medusa” che raccatta e imbarca tutti. (Il Fatto Quotidiano)