Due anni di guerra (ignorata) in Sudan: 24 milioni di persone patiscono fame e sete

Due anni di guerra (ignorata) in Sudan: 24 milioni di persone patiscono fame e sete
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Vita.it ESTERI

Dallo scoppio della guerra in Sudan, il 15 aprile 2023, oltre 12 milioni di persone sono state costrette a sfollare. Tra esse, quasi quattro milioni hanno cercato rifugio oltre confine, in Paesi come Egitto, Ciad e Sud Sudan, che già affrontano forti pressioni umanitarie. Quasi un terzo della popolazione sudanese, dunque, è sfollato: la metà è composta da bambini. Il quadro è aggravato dalla crisi alimentare, che colpisce 24 milioni di persone, e dall’emergenza idrica che costringe 270mila persone, inclusi 130mila bambini, ad affrontare enormi difficoltà nel reperire acqua potabile. (Vita.it)

Ne parlano anche altre fonti

Con la guerra civile in Sudan che va avanti da due anni, arriva un primo e terrificante bilancio sul numero di vittime e sulle brutalità compiute dai ribelli contro i civili inermi. (La Notizia)

"Ci hanno violentate tutte": Amnesty denuncia abusi sistematici sulle donne nel paese in guerra. Lunedì 14 sit-in di fronte alla Farnesina per chiedere all’Italia di agire Sudan, l’orrore nel conflitto: le donne vittime di violenze inaudite (Nigrizia)

Le Forze di Supporto Rapido (Rsf), gruppo paramilitare in conflitto con l'esercito sudanese, hanno attaccato la città assediata di El-Fasher, nel Darfur occidentale, provocando la morte di almeno 32 civili, tra cui 10 bambini. (RaiNews)

I tagli agli aiuti tolgono tutto ai rifugiati sudanesi in Ciad

Si teme che oltre 100 persone, tra cui 20 bambini, siano morte in Sudan a seguito di attacchi paramilitari alla città assediata di El-Fasher, nel Darfur, e a due campi vicini colpiti dalla carestia. (Tgcom24)

Il conflitto brutale, che mostra minimi segnali di tregua, ha causato una scia colossale di sofferenza, con famiglie divise, oscurando il futuro di milioni di persone e mettendo a rischio la stabilità regionale. (Tgcom24)

Lo rende noto l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) secondo cui i servizi di salute riproduttiva sono stati particolarmente colpiti: un reparto di maternità che serviva le donne rifugiate ha dovuto chiudere i battenti. (Tiscali Notizie)