Cecilia Sala: storia di una prigionia in Iran
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Cecilia Sala, giornalista italiana, è stata arrestata e detenuta per 20 giorni nel carcere di Evin a Teheran. La sua detenzione, avvenuta mentre si trovava in un albergo della capitale iraniana, è stata segnata da interrogatori quotidiani e condizioni di prigionia estremamente dure. La giornalista ha raccontato la sua esperienza nel podcast "Stories", prodotto da Chora Media, sottolineando che ci sono ancora molti dettagli che non può rivelare a causa di un'indagine in corso.
Il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, ha avviato un'inchiesta sull'arresto e la detenzione di Sala, acquisendo il verbale della giornalista e ricevendo informazioni dagli uomini del Ros. Il ruolo del Qatar è stato cruciale nelle trattative per la liberazione di Sala, con gli apparati del Paese del Golfo Persico che hanno garantito l'impegno dell'Italia di non consegnare agli Stati Uniti il detenuto Mohammad Abedini-Najafabani. La figura di Giovanni Caravelli, direttore dell'Aise, ha giocato un ruolo chiave nell'operazione che ha riportato Sala in Italia.
Durante l'intervista con Mario Calabresi, direttore di Chora Media, Sala ha descritto il momento dell'arresto e i giorni trascorsi in prigione. Ha raccontato di aver pianto quando ha visto il cielo per la prima volta dopo la detenzione e di sentirsi ancora confusa. Nonostante tutto, la giornalista ha trovato la forza di tornare a registrare il podcast "Stories" appena 24 ore dopo il suo rientro in Italia.
L'inchiesta aperta dal procuratore di Roma mira a fare luce sulle circostanze dell'arresto e della detenzione di Sala, cercando di comprendere se siano stati commessi reati durante il suo periodo di prigionia.