Scatta il divieto di vendita della plastica monouso: ecco quali prodotti spariranno

BrindisiReport INTERNO

Da oggi 14 gennaio 2021 entra in vigore la normativa europea Sigle use plastic (Sup), con l'intento di vietare il consumo di platica monouso, degradabile e non compostabile.

Anche le attività commerciali brindisine, dunque, non potranno più vendere alcuni determinati prodotti contenenti additivi, che attraverso l'ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in dei microframmenti. (BrindisiReport)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Addio dunque alle posate, alle cannucce, ai contenitori per alimenti, tappi, coperchi, bicchieri che tanto erano diffusi negli ultimi anni. Plastica ancora sugli scaffali fino ad esaurimento scorte. A regolamentare questa novità, il decreto legislativo 196/2021 che mette in atto una direttiva dell'Unione europea. (Italia a Tavola)

Stop alla plastica monouso in tutta Europa. Dal 14 gennaio 2022 diversi i prodotti vietati dalla nuova direttiva europea Sup (Single use plastic). (Notizie.it )

Il decreto promuove anche l'utilizzo di prodotti alternativi con campagne di sensibilizzazione e regole per lo smaltimento. Non si potranno più produrre e rivendere cannucce, posate e altri prodotti in plastica anche «oxo-degradabile», cotton fioc, contenitori per alimenti in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi. (Il Vescovado Costa di Amalfi)

Ogni anno in Italia si consumano 100 mila tonnellate di stoviglie in plastica monouso. Tutti prodotti usa e getta che nel giro di pochi minuti finiscono per lo più negli scarti non riciclabili, in discarica o dispersi in natura. (L'HuffPost)

Sono previste inoltre campagne di sensibilizzazione sui “vantaggi ambientali ed economici delle alternative basate su prodotti riutilizzabili” Stop ad oggetti in plastica non compostabili e non biodegradabili. (Ultime notizie dall'Italia e dal mondo)

Per promuovere l’acquisto e l’uso di materiali e prodotti alternativi, è riconosciuto, un credito d’imposta per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024 (massimo tre milioni in tutto). Il divieto riguarda anche tutti i prodotti in plastica oxodegradabili (cioè contenenti additivi chimici per la frammentazione). (Il Sole 24 ORE)