I termini per definire i bonari passano da 30 a 60 giorni
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I contribuenti hanno ora più tempo per definire gli avvisi bonari derivanti da liquidazione automatica o controllo formale delle dichiarazioni. Onde ottenere la riduzione delle sanzioni al terzo (se si tratta di liquidazione automatica) o ai due terzi (se si tratta di controllo formale) la totalità delle somme o la prima rata andranno pagate non più nei 30 giorni dalla ricezione della comunicazione bonaria, ma nei 60 giorni. (Eutekne.info)
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Modifiche in vista, alcune già partite dal 1° gennaio 2025, per chi vorrà normalizzare eventuali irregolarità fiscali e saldare avvisi bonari emessi a seguito di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. (lentepubblica.it)
Gli avvisi bonari elaborati dall’Agenzia delle Entrate dal 1° gennaio 2025 prevedono tempi più lunghi per dare la possibilità ai contribuenti di mettersi in regola, grazie ad alcune novità previste dal Decreto Legislativo n. (PMI.it)
Per gli avvisi bonari emessi dal 2025 i contribuenti hanno il doppio del tempo per mettersi in regola, 60 giorni anziché 30. Ma le novità riguardano anche le sanzioni per effetto delle modifiche introdotte dal decreto legislativo n. (Informazione Fiscale)
Nuovo anno, nuovo calendario di scadenze fiscali anche per gli avvisi bonari. La riforma fiscale allunga i tempi da rispettare per il pagamento finalizzato alla regolarizzazione. E con l’ondata di revisione delle regole, sono cambiate anche le modalità di calcolo delle sanzioni dovute. (Tiscali Notizie)
Per gli avvisi bonari emessi dal mese di gennaio 2025 è prevista una maggiore flessibilità per le risposte dei contribuenti o per il pagamento all’Amministrazione finanziaria. Scopriamo insieme perché è importante prestare attenzione alla data di elaborazione dell'avviso bonario (Brocardi.it)
Concluso il periodo di sospensione dell'invio degli avvisi bonari in virtù della tregua fiscale dello scorso dicembre, la macchina del Fisco si è riattivata e sono quindi ripresi regolarmente i controlli e le comunicazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate: nel 2025, tuttavia, sono entrate in vigore delle nuove norme che modificano i tempi entro i quali il contribuente è tenuto a rispondere a un'eventuale contestazione. (il Giornale)