Covid, Iss “La sorveglianza deve includere tutti i positivi”

quotidianodigela.it SALUTE

Lo evidenzia nelle Faq pubblicate sul proprio sito l’Istituto superiore della Sanità, sottolineando che “la maggior parte delle infezioni, in particolare nei soggetti vaccinati, decorre in maniera asintomatica o con sintomatologia molto sfumata.

(ITALPRESS) – “L’importanza di monitorare i casi attraverso la sorveglianza non va confusa con i criteri con cui si decidono le indicazioni per casi e contatti”, pertanto la sorveglianza “dovrebbe includere tutti i positivi, e non solo i casi con sintomatologia più indicativa di Covid-19, quali sintomi respiratori, febbre elevata, alterazione gusto e olfatto etc”. (quotidianodigela.it)

La notizia riportata su altre testate

«Oggi – spiega l’Emilia Romagna – i parametri includono pazienti che entrano in ospedale per altre patologie e poi risultano positivi ma senza sintomi. Perché non è solo una questione di numeri. In realtà inserire gli asintomatici nel bollettino giornaliero non è solo una mera questione numeri. (Open)

Il primo: l’Ecdc (organismo europeo di controllo delle malattie) «non ha cambiato la definizione di caso utilizzata per la sorveglianza delle infezioni da Covid». di Adriana Logroscino. I governatori insistono. (Corriere della Sera)

«I positivi asintomatici vanno conteggiati tra i casi Covid». Ma la definizione di caso utilizzata nella sorveglianza epidemiologica definisce le misure di auto-sorveglianza e quarantena? (LaC news24)

2022-01-14T08:43+0100. È importante che la sorveglianza contenga "tutti i positivi e non solo i casi con sintomatologia più indicativa di Covid-19". (Sputnik Italia)

Roma, 13 gennaio 2022 - La sorveglianza "deve contenere tutti i positivi" e non solo i casi sintomatici. La definizione di caso utilizzata per la sorveglianza epidemiologica nazionale non comprende i contatti dei casi confermati e la stessa sorveglianza non ne monitora l’andamento nel tempo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L'Iss poi nega che l'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, abbia recentemente cambiato la definizione di caso. Gli esperti affermano che la definizione di caso di sorveglianza deve contenere tutti i positivi e non solo i casi di “sintomatologia più indicativa”, cioè sintomi respiratori, febbre elevata e alterazione di gusto e olfatto. (Fanpage.it)