Covid, da oggi il test si paga

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I test saranno gratuiti anche per chi, fino alla fine di novembre, ha fatto la prima dose del vaccino e che non ha ottenuto il pass.

La Confederazione - lo ricordiamo - continuerà tuttavia ad assumersi i costi dei test ripetitivi per il rilascio del certificato Covid, realizzati ad esempio nelle imprese o nelle università.

In molti a favore dei test a pagamento. Ormai quasi da un mese il certificato Covid è obbligatorio per accedere a ristoranti, teatri, sale da concerto, cinema e per tutte le attività ricreative al chiuso, compresi gli sport e secondo diversi sondaggi emersi in queste ultime settimane la maggior parte della popolazione è favorevole ai test a pagamento per ottenere un certificato Covid. (Ticinonews.ch)

Se ne è parlato anche su altri giornali

In caso di peggioramento della situazione sul fronte pandemico il certificato Covid potrebbe essere limitato alle persone vaccinate o guarite dalla malattia: lo afferma Tanja Stadler, presidente del gruppo di esperti che consiglia il Governo federale sul tema. (RSI.ch Informazione)

All'84, 66% della popolazione è stata invece somministrata almeno una dose di vaccino. Milano - L'Italia ha tagliato il traguardo dell'80% di vaccinati. (Il Giorno)

«I test non sono mai affidabili al 100%», afferma la specialista in matematica e biologia statistica. Con 2G si intende: geimpft o genesen, cioè vaccinati o guariti, escludendo cioè chi si sottopone al tampone (Corriere del Ticino)

Anche la riapertura delle scuole, per effetto dei vaccini e del green pass, non ha fortunatamente portato un aumento significativo dei casi di Coronavirus. 41 nuovi positivi ma c’è 1 decesso. (TuttOggi)

Per provare tale affermazione, nel corso di una conferenza stampa Erbakam ha mostrato alcune immagini di bambini nati con quelle che definisce «mutazioni» genetiche. L’articolo fa riferimento alla conferenza stampa organizzata il 15 settembre 2021 da Fatih Erbakam insieme allo psicologo clinico Mikdat Ertem e al neurochirurgo Bilgehan Bilge. (facta.news)

Per far fronte alla situazione «ci sono varie opzioni: vietare del tutto gli eventi, accettare le infezioni e un possibile sovraccarico del sistema ospedaliero, oppure inasprire le regole». Quest'ultimo approccio può essere raggiunto «da un lato con maschere e distanza o dall'altro affidandosi all'approccio 2G invece di 3G». (Bluewin)