Carola Rackete: "Sì alle armi a Kiev. Chi è di sinistra aiuta gli oppressi"
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Un messaggio ai pacifisti e una spiegazione sul perché al Parlamento europeo ha votato a favore degli aiuti all'Ucraina. Carola Rackete, l'ex capitana della Sea-Watch eletta a Strasburgo con la Linke, ha spiegato in un'intervista al quotidiano La Stampa, i motivi della sua scelta: "Essere di sinistra vuol dire stare dalla parte degli oppressi, siano essi in Palestina, in Kurdistan o in Ucraina: per questo l'Ue deve continuare a fornire armi a Kiev e consentirle di attaccare sul territorio russo". (EuropaToday)
Su altre fonti
Ma va perfino oltre, chiedendo ciò che il governo italiano non ha mai sostenuto: (Secolo d'Italia)
Video | “Sull’Ucraina l’Ue ha le idee chiare, l’Italia no”: parla il direttore dell’Eurocamera ROMA – “La votazione del Parlamento europeo dei giorni scorsi è stata a mio avviso la più importante degli ultimi anni: non solo sostiene l’invio di armi all’Ucraina, ma riconosce il diritto all’autodifesa di Kiev dando il via libera all’uso di armi Nato in Russia. (Dire)
«Nel nostro gruppo ci sono posizioni diverse e la mia è allineata con quella dei partiti della sinistra scandinava: Finlandia, Svezia e Danimarca. Essere di sinistra vuole dire stare dalla parte degli oppressi. (Open)
BRUXELLES. È il messaggio che Carola Rackete manda ai suoi compagni della sinistra pacifista. (La Stampa)
Guerra in Ucraina: a Giù la maschera (Radio RAI) l’intervista al direttore di AD (Analisi Difesa)
Leggo sul Fatto Quotidiano, che in tema di guerra è probabilmente il meno allineato tra i quotidiani italiani, che il governo della destra bluette neoliberale filobancaria e ultraatlantista di Giorgia Meloni dovrà ora reperire ben 5 miliardi di euro per sostenere l’Ucraina di Kiev e del guitto Zelensky, attore nato con la N maiuscola, prodotto in vitro di Washington, se non di Hollywood, l’attore più pagato di sempre. (Radio Radio)