Lo Spi Cgil e gli 80 anni dalla fine della guerra: “La nostra forza più grande per la pace sono le persone e le comunità”

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“In tutto il mondo occidentale si celebra l’ottantesimo della fine della seconda guerra mondiale, però in molte parti del mondo sfilano le armate. Qui sfilano le coscienze. La nostra forza più grande per la pace sono le persone, le comunità, l’opinione pubblica. Dobbiamo valorizzare l'ottantesimo anniversario di questo evento facendo sfilare le menti, l'intelligenza, la capacità delle persone di guardare al futuro con un sentimento di speranza, cosa che in questo momento sembra in qualche misura venire meno”. (gonews.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Le autorità nazionali sono sottoposte da anni a una pressione esterna (occidentale) costante: il 9 maggio non deve più essere associato alla vittoria sul fascismo. (Contropiano)
Mentre da qualche parte si sventolano le bandiere dell’Unione Europea, la stessa che pianifica un piano di riarmo da 800 miliardi teso alla costruzione dell’esercito europeo e lla riconversione industriale in senso bellico, noi oggi innalziamo la bandiera della vittoria che ha messo fine alla barbarie della guerra nel continente. (Contropiano)
Giovedì la Francia ha commemorato l'80esimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. Il presidente francese Emmanuel Macron ha guidato la commemorazione nazionale nella capitale, Parigi, deponendo una corona di fiori davanti a una folla presso la statua del generale Charles de Gaulle, che guidò la Resistenza francese contro la Germania nazista. (Euronews)

Ad aprire il lavori il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha parlato della fine della seconda guerra mondiale come dell’apertura a una speranza che attraverso la pace consentisse la ricostruzione. (spi cgil toscana)
Alle 02:41 della mattina del 7 maggio 1945, esattamente 80 anni fa, il generale Alfred Jodl. Terminava finalmente, col sanguinoso naufragio del sogno nazista di potere planetario, la Seconda guerra mondiale (in Oriente, il conflitto sarebbe finito quattro mesi dopo, con la firma della resa giapponese, nel corso di una cerimonia a bordo della nave da battaglia “USS Missouri”). (avantionline.it)
Ci sarebbe voluto un attacco del tutto inedito con un'arma del tutto nuova per porre finalmente fine allo spargimento di sangue. Ottant'anni fa, mentre la resa tedesca veniva celebrata come giorno della Vittoria in tutta Europa, con feste di piazza a Londra, New York e Parigi, il massacro continuava altrove. (il Giornale)