Un quadro complesso grava sull’Europa (di F. Nelli Feroci, IAI)

Un quadro complesso grava sull’Europa (di F. Nelli Feroci, IAI)
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L'HuffPost ESTERI

Il 2025 si apre per l’Europa in un contesto complicato da una serie di fattori. Sul fronte internazionale, nell’attesa di un’iniziativa del nuovo presidente americano, l’esito della guerra in Ucraina resta incerto. I nodi da sciogliere, oltre alla questione del futuro assetto dei territori ucraini occupati dalle truppe russe, riguardano lo status dell’Ucraina nella fase del dopo-conflitto, la questione delle garanzie di sicurezza, il tema della ricostruzione e dei suoi costi. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altre testate

La pressione espansionista di Russia e Cina, due potenze imperialiste decise a dilagare in ogni continente (Putin s’è già installato in Libia, a 100 km dalle nostre coste). Sono molti e gravi: lo possono rendere un annus horribilis o – ce lo auguriamo – un annus mirabilis, di riscatto per l’Italia e per l’Europa. (L'Eco di Bergamo)

I più gettonati Dopo aver ottenuto il suo secondo mandato, von der Leyen continuerà a guidare l'Ue da Bruxelles per i prossimi cinque anni. (Euronews Italiano)

Il quarto di secolo che abbiamo alle spalle non era cominciato bene nel 2001 con l’attacco terrorista alle Torri gemelle a New York, dando fuoco alla miccia di molteplici conflitti in Medio Oriente che durano tuttora con il rischio di aggravarsi ancora. (La Fedeltà)

CRONACA DI UN RIARMO EUROPEO PIANIFICATO

In buona sostanza, fu un salto nel buio, perché non era affatto certo che le economie di tutti i Paesi potessero competere con quelle più forti, evitando la svalutazione. L’Europa e la sua storia. Verso quali mete corre l’Unione economica? Come andrà a finire? (Diocesi di Lecce)

In un editoriale pubblicato sul Wall Street Journal, l'illustre politologo Walter Russel Mead traccia un quadro impietoso della profonda crisi che colpisce le élite europee, definite incapaci di affrontare le sfide economiche, politiche e strategiche del 21° secolo. (Inside Over)

Ognuno si auto proclama lo sbandieratore della pace e il paladino della democrazia e dei suoi valori, ma in realtà dietro la parvenza della sedicente filantropica attenzione verso il progresso dell’umanità si occultano biechi interessi economici e di potere geopolitico. (L'Opinione)