Giorno della Vittoria, Putin a Mosca: "Tutta la Russia sostiene l'offensiva in Ucraina"

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Il presidente russo, in occasione della parata nella Piazza Rossa, ha sottolineato: "La Russia è stata e sarà un ostacolo invalicabile al nazismo, alla russofobia e all'antisemitismo e combatterà contro le atrocità commesse dai seguaci di queste convinzioni aggressive e distruttive. La verità e la giustizia sono dalla nostra parte" Tutta la Russia sostiene l'offensiva in Ucraina. Questo il messaggio del presidente russo Vladimir Putin in un’occasione cruciale, quella della parata del giorno della Vittoria nella Piazza Rossa a Mosca. (Sky TG24)
Se ne è parlato anche su altre testate
Ci troviamo nei pressi di Energodar, dove si trova la oramai ben nota centrale nucleare di Zaporizha, quando la nostra collega Sofia Vitt, giovane corrispondente di guerra, ci informa della possibilità di raggiungerla e di entrare in contatto con il Reggimento “Maksym Kryvonis”, composto dagli ex prigionieri di guerra ucraini che hanno deciso, dopo aver servito per le Forze Armate Ucraine, di unirsi alle Forze Armate Russe. (Il Giornale d'Italia)
Chi è presente manda un segnale. E chi sceglie di non esserci, pure (Sky TG24)
Perché il presidente russo non vuole solo ricordare al suo popolo e agli altri capi di Stato e di governo di essere il leader indiscusso della Federazione Russa, ma anche che insieme a lui c’è un blocco. (Il Riformista)

Bruxelles – Mentre il Vecchio continente festeggia oggi (8 maggio) l’anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, in Russia le celebrazioni si terranno domani. (Eunews)
Il 9 maggio, la Russia celebra il Giorno della Vittoria (Den’ Pobedy), commemorando la resa incondizionata della Germania nazista nel 1945. Questa data, profondamente radicata nella memoria collettiva, è considerata la festa laica più importante del paese. (Leggo.it)
Ma i dettagli, delle canzoni e degli stendardi, sono cambiati nel tempo, e forse rivelano qualcosa. «Sorgi, o terra immensa/Sorgi all’ultima battaglia/Contro l’oscura forza fascista/Contro l’orda maledetta». (Corriere della Sera)