Ancora fuorilegge 20% affitti brevi: maglie nere Umbria e FVG

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Travelnostop.com INTERNO

Malgrado il decreto che dispone che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica debba munirsi del CIN, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, specifici dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune di appartenenza della Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA), sia in vigore da 10 giorni in Italia 1 host su 5 non ha adempiuto all’obbligo di legge. I dati del ministero del turismo (aggiornati al 9 gennaio 2025) evidenziano come delle 575.573 strutture al momento registrate in Italia ne risultano registrate 461.115, ovvero l’80% circa. (Travelnostop.com)

Ne parlano anche altri media

“Leggo in questi giorni alcuni messaggi allarmistici e disfattisti sulla situazione dei CIN in Italia. Invitando alla ponderazione, vorrei innanzitutto ricordare che quella realizzata dal Ministero del Turismo è una riforma enorme, davvero senza precedenti, che ha richiesto e continua a richiedere un grande lavoro collettivo. (Gazzetta del Sud)

Le regioni più virtuose sono Basilicata con il 94% di strutture regolari e la Valle d'Aosta con il 90% (RaiNews)

Bed-and-breakfast.it, riconosciuto come il principale operatore italiano nel settore delle piattaforme di viaggio, ha annunciato oggi di aver completato l'oscuramento di 660 strutture prive di CIN, portando la percentuale di strutture in regola dal 94% al 100%. (la Repubblica)

Cos’è il codice CITRA?

Il 20% delle strutture immobiliari destinate alle locazioni turistiche è ancora privo del Codice identificativo nazionale (Cin). «Il restante 20% risulta fuorilegge» spiega Gennaro Sposato, avvocato esperto in materia per lo studio multinazionale interdisciplinare Rodl & Partner. (Il Sole 24 ORE)

Premessa d’obbligo: dal 2 gennaio di quest’anno — come precisato sul portale del ministero retto da Daniela Santanchè — «i titolari o gestori delle strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere; i locatori di unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche e quelli di unità immobiliari ad uso abitativo destinate alle locazioni brevi» sono «suscettibili di sanzione per mancato ottenimento e/o esposizione e/o pubblicazione del Codice identificativo nazionale». (Corriere della Sera)

Se sei proprietario di un appartamento destinato ad affitti brevi o stai pensando di intraprendere questa attività, c’è un aspetto fondamentale che non puoi ignorare: il codice CITRA. Questo elemento identificativo è essenziale per garantire che la tua struttura sia registrata legalmente, conforme alle normative locali e pronta a soddisfare le aspettative dei turisti. (Immobiliare.it)