Emanuele Di Maria, lo stupore dei colleghi dell’hotel: «Sempre corretto e professionale»
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«Professionale e corretto, niente da dire. Svolgeva bene il suo lavoro», concordano i colleghi dell’hotel Berna. Emanuele De Maria, in fuga dopo avere accoltellato il barista dell’albergo e con molte cose da spiegare sulla scomparsa di Arachchilage Dona Chamila Wijesuriyauna, mostrava l’attitudine giusta nel percorso di reinserimento al quale ha avuto accesso due anni fa. In carcere a Bollate, avrebbe finito di scontare la sua pena il 26 gennaio 2031 per l’omicidio della tunisina Oumaima Rache, 23 anni, sgozzata con un coltello il 31 gennaio 2016 nei pressi dell’ex hotel Zagarella di Castel Volturno, in provincia di Caserta (Il Messaggero)
Ne parlano anche altri giornali
«Il lavoro che svolgo io non oserei neanche definirlo come un lavoro, tanto lo faccio con passione». (Il Messaggero)
Così appariva, pochi mesi fa, in televisione Emanuele De Maria, il trentacinquenne detenuto nel carcere di Bollate per l’omicidio di una prostituta tunisina, ricercato per aver accoltellato un collega davanti all’hotel Berna. (Il Giorno)
Alla stazione carabinieri del comune alle porte di Milano si sono presentati questa mattina marito e figlio, per denunciarne la scomparsa, dopo che Chamila non si è presentata al lavoro e non ha fatto rientro a casa. (Adnkronos)
Così dal 25 novembre dell’anno scorso il detenuto Emanuele De Maria, l’uomo che stamattina ha accoltellato gravemente un collega dell’albergo, era impiegato stabilmente all’accoglienza degli ospiti della struttura ricettiva di Napo Torriani. (la Repubblica)
"Il lavoro che svolgo io non oserei neanche definirlo come un lavoro, tanto lo faccio con passione". (Secolo d'Italia)
Una donna è scomparsa. Caccia a Emanuele De Maria, evaso dal carcere dopo aver accoltellato un collega in un hotel in cui lavorava nelle ore diurne. (il Giornale)