Delitala (Pictet Am): “Trump fonte di incertezza ma non ci aspettiamo choc gravi come nel 2022”

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«I pilastri dell’agenda Trump poggiano su dazi, immigrazione, deregulation e spinta fiscale. L’effetto complessivo stimato delle sue politiche potrebbe decretare nell’arco del quadriennio presidenziale una crescita economica mediamente inferiore dello 0,3% annuo rispetto alle attese, ed un’inflazione più alta di circa lo 0,75%». E’ quanto afferma Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Picte… (La Stampa)
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«L’inflazione è quasi rientrata nei ranghi ovunque, dopo la fiammata tra il 2022 e il 2023 causata più dal lato dell’offerta che dall’accresciuta domanda. Si può quindi dire a posteriori che i banchieri centrali avevano ragione quando nel 2021, nella seconda fase della pandemia da COVID-19, affermavano che l’aumento dei prezzi era da considerarsi provvisorio», spiega ancora il vicepresidente di Banca del Ceresio. (Corriere del Ticino)
Con la fine del 2024 si sono riaccesi i timori per l'inflazione, anche a causa di diverse misure prospettate dal nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump, potenzialmente inflazionistiche: tra queste, una politica commerciale più aggressiva con l'imposizione di nuove tariffe sulle importazioni, un minor prelievo fiscale e il rimpatrio dei migranti. (la Repubblica)

Annuncio oggi che andrò a creare l'External Revenue Service per riscuotere dazi e tariffe Colpiremo coloro che ci sottraggono soldi con gli scambi Make America Great Again!». Il grado di analfabetismo economico dell'amministrazione Trump è preoccupante. (ilmattino.it)