Solo per grandi eventi o anche in bar e ristoranti? Il Green pass divide medici e politica

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Per quanto riguarda le discoteche, come tecnici è stato dato “il perimetro delle riaperture: solo in zona bianca, solo all’aperto, solo con il Green Pass e solo al 50% della capienza autorizzata.

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, interviene sulla polemica in merito all’uso del green pass.

Sul green pass: “Concordo con Salvini, il certificato non può essere richiesto anche per andare in bagno

Il Green pass “va preso in considerazione per i grandi eventi come l’accesso a stadi, concerti. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

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La Serie A ripartirebbe dunque il 22 agosto con i tifosi ma solo con una capienza massima dimezzata e la possibilità di accedere agli stadi soltanto se muniti di green pass vaccinale, certificato di guarigione dal Covid negli ultimi due mesi o un tampone negativo fatto nelle 48 ore precedenti al fischio d’inizio. (Calcio In Pillole)

Green pass, Gimbe: "Sì, ma per grandi eventi". "La nostra posizione ufficiale è che" il Green pass "va preso in considerazione per i grandi eventi: stadi, concerti, eccetera. In teoria - ricorda - dovremmo ricevere oltre 94 milioni di dosi, però vanno tolti 6 milioni di CureVac non autorizzato, 26 mln di AstraZeneca e 15 mln di J&J che non stiamo utilizzando. (ROMA on line)

Per Cartabellotta: “In una campagna vaccinale di massa si può fare la prenotazione volontaria, la chiamata attiva, la spinta gentile, ovvero il Green pass, e poi l’ultima strategia che è rappresentata dall’obbligo. (Sanità in Sicilia)

https://it.sputniknews.com/20210719/green-pass-obbligatorio-per-fondazione-gimbe-ha-senso-in-grandi-eventi-12189463.html. Green pass obbligatorio, per Fondazione Gimbe ha senso in grandi eventi. Green pass obbligatorio, per Fondazione Gimbe ha senso in grandi eventi. (Sputnik Italia)

Ovvio però che l’impatto della malattia sugli ospedali sarà inversamente proporzionale alla quota di over 60 vaccinati, ce ne sono oltre 2 milioni non vaccinati. Quindi per la quantità di vaccini che stiamo ricevendo possiamo prevalentemente completare le seconde dosi. (ilMetropolitano.it)

Lo sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus. In teoria – ricorda – dovremmo ricevere oltre 94 milioni di dosi, però vanno tolti 6 milioni di CureVac non autorizzato, 26 mln di AstraZeneca e 15 mln di J&J che non stiamo utilizzando. (siciliareport.it)